Seppur abbandonato, sembra, persino dalla minoranza alawita che ha sempre sostenuto la sua famiglia, Bashar al Assad non intende passare la mano e
Seppur abbandonato, sembra, persino dalla minoranza alawita che ha sempre sostenuto la sua famiglia, Bashar al Assad non intende passare la mano e dichiara di voler continuare a battersi contro il terrorismo.
Il presidente siriano, seppure accerchiato, ha ripetuto il suo punto di vista in un’intervista a un canale russo: “Non ci sono alternative al proteggere la Siria se non ci battiamo noi contro il terrorismo. Parallelamente a un processo politico ovviamente. La lotta contro il terrorismo però è essenziale. Abbiamo questa volontà, così come ce l’ha il popolo e la gente siriana. L’esercito è deciso a liberare ogni territorio. Allo stesso tempo il sostegno russo è stato essenziale per arrivare a questo risultato. Senza dimenticare l’aiuto dell’Iran e di Hezbollah, nostri amici, che sono stati decisivi in queste lotte”.
Assad ha però detto assai poco della transizione politica. Niente sul lasciare il potere. La situazione appare dunque ancora confusa. È vero che ci sono stati importanti rovesci dello Stato Islamico e che le forze lealiste hanno ripreso Palmira, sin qui una roccaforte degli uomini in nero. È vero anche che l’opposizione considerata moderata, non ci pensa nemmeno a sedersi attorno a un tavolo se non si discuterà del passaggio di poteri di Assad. La presa di distanza degli Alawiti, che hanno sempre sostenuto gli Assad però, potrebbe accelerare le cose.