Arresti a tappetto in Turchia nelle 12 ore successive alla strage di Ankara. Al momento, sono almeno 11 le persone interpellate dagli inquirenti. La
Arresti a tappetto in Turchia nelle 12 ore successive alla strage di Ankara. Al momento, sono almeno 11 le persone interpellate dagli inquirenti.
La polizia ha fermato al confine con la Siria quattro uomini sospettati di aver partecipato alla preparazione dell’attacco kamikaze che ha provocato almeno 37 morti e 125 feriti, 19 dei quali versano in gravi condizioni. Sono i titolari e i dipendenti di una concessionaria d’auto di Sanliurfa, nel sud del Paese, dove è stata acquistata la Bmw utilizzata nell’attentato.
Almeno due i kamikaze già identificati: secondo un quotidiano legato alla famiglia del presidente, Recep Tayyip Erdogan, tra di loro ci sarebbe una studentessa di 24 anni, Seher Cagla Demir, con alle spalle un processo per attività di propaganda per il Pkk, ma sparita nel nulla dal 2014. La polizia sta interrogando tutta la sua famiglia.
Negli ultimi 5 mesi sono state uccise, in tre diversi attentati, 169 persone nella capitale turca. Il 17 febbraio furono colpiti i militari, domenica sera l’obiettivo si è spostato sulla popolazione civile.