Petrolio sotto tensione dopo l'asse Teheran-Mosca, ok all'Iran su aumento produzione

L’Iran non farà parte dell’accordo sul congelamento della produzione di petrolio.
La posizione di Teheran, determinata a recuperare la quota di mercato persa a causa dell’embargo, è stata difesa da Mosca dopo un incontro tra i ministri dell’Energia dei due Paesi avvenuto nella capitale persiana lunedì.
In base a indiscrezioni, sembra che l’accordo globale dei Paesi produttori sul congelamento della produzione che dovrebbe essere siglato il 20 marzo possa slittare a metà aprile.
Così, il livello delle quotazioni è tornato sotto tensione, nonostante l’Opec abbia annunciato un calo della produzione di petrolio, scesa a 32,3 milioni di barili al giorno in febbraio rispetto a 32,5 milioni di gennaio.
L’Organizzazione si attende 700.000 barili al giorno in meno anche dai Paesi che non fanno parte del cartello.
La riduzione dell’offerta di greggio è voluto per fermare la caduta del prezzo, sceso del 65% dal giugno 2014.