Chiusa la rotta dei Balcani, Ungheria pronta a fermare la frontiera con la Romania

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Di Andrea Neri
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L’acqua trova sempre una via di fuga. E l’Europa, tornata ad essere il Vecchio Continente dei muri e del filo spinato, lo sa e corre ai ripari

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L’acqua trova sempre una via di fuga. E l’Europa, tornata ad essere il Vecchio Continente dei muri e del filo spinato, lo sa e corre ai ripari, sorvegliando i movimenti dei flussi migratori dopo la chiusura della cosiddetta rotta dei Balcani.

Mentre Ex-Repubblica-Jugoslava di Macedonia (Fyrom), Serbia, Croazia, Slovenia hanno già chiuso le frontiere, circa 40.000 persone sono tutt’ora bloccate in Grecia. Il passaggio dalla Bulgaria alla Romania verso l’Ungheria viene monitorato come possibile via alternativa.

Il Ministro dell’Interno ungherese Sandor Pinter: “Per il momento non abbiamo notato alcun flusso migratorio clandestino proveniente dalla Romania, tuttavia le autorità sono pronte all’evenienza e in tal caso costruiremo se necessario una barriera di protezione alla frontiera” ha detto il Ministro.

L’altra via monitorata con attenzione è quella dell’Adriatico: un aereo di Frontex ha cominciato a sorvolare il tratto di mare tra Albania ed Italia.

Intanto le condizioni delle migliaia di persone bloccate a Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Macedonia, vengono osservate con occhio ben diverso dall’artista dissidente cinese Ai Weiwei. Impegnato a girare un documentario sulla crisi migratoria, ha chiesto a più riprese che l’Europa trovi soluzioni definitive.

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