Le primarie repubblicane arrivano in Nevada, con una squadra di nemici giurati sempre più ridotta e sempre più agguerrita. I caucus nel primo Stato
Le primarie repubblicane arrivano in Nevada, con una squadra di nemici giurati sempre più ridotta e sempre più agguerrita.
I caucus nel primo Stato dell’Ovest a votare e considerato cartina tornasole nella corsa alla Casa Bianca, cominciano con lo scivolone di Ted Cruz, costretto a sbarazzarsi del responsabile della sua campagna elettorale.
Sotto accusa la diffusione della falsa notizia secondo cui il senatore Marco Rubio aveva in qualche modo rinnegato la validità della Bibbia come fonte di tutte le risposte.
Episodio che la dice lunga non soltanto su quanto si giochi sporco in questa competizione ma anche sui temi caldi in casa repubblicana.
Donald Trump ha giocato le sue carte mettendo in discussione l’eleggibilità di Rubio alla casa Bianca. La stessa accusa rivolta a Cruz, colpevole di essere nato in Canada, anche se da madre statunitense a padre cubano. Un dialogo elettorale che resta insomma ad alti livelli.