A meno di un anno dall’addio alla Casa Bianca, il presidente statunitense Obama riprova a chiudere il carcere per sospetti terroristi di Guantanamo
A meno di un anno dall’addio alla Casa Bianca, il presidente statunitense Obama riprova a chiudere il carcere per sospetti terroristi di Guantanamo.
Una sua vecchia promessa, fatta durante la campagna elettorale del 2008, finora non mantenuta. E che, anche oggi, rischia di non superare l’opposizione del Congresso.
“Si tratta di chiudere un capitolo della nostra storia, sulla base di quanto abbiamo imparato dopo l’11 settembre – ha detto Obama – Non voglio passare la patata bollente al prossimo presidente, chiunque sia. E, se non affrontiamo il problema adesso, quando lo faremo?”
Dei 91 prigionieri rimasti a Guantanamo, 35 saranno trasferiti all’estero, nei rispettivi paesi o in altri disposti ad accoglierli. I rimanenti dovrebbero trovare posto nelle carceri americane.
“Questo piano – ha detto ancora Obama – ci permette di eliminare uno strumento di propaganda usato dai terroristi, di rafforzare le nostre relazioni con i Paesi alleati, di essere più sicuri e, soprattutto, di difendere i valori che ci definiscono come americani. Sono quindi deciso a chiudere la prigione di Guantanamo”.
Non la pensano così la maggior parte dei senatori e rappresentanti al Congresso, controllato dai repubblicani, che non sembrano avere alcuna intenzione di approvare un tale piano, tanto più con le presidenziali alle porte.