Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Polonia, nuovi documenti: "Walesa collaboratore dei sevizi comunisti"

Polonia, nuovi documenti: "Walesa collaboratore dei sevizi comunisti"
Diritti d'autore 
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Tornano le accuse contro Walesa per una sua presunta collaborazione con i servizi segreti della Polonia comunista. L’Istituto per la memoria

PUBBLICITÀ

Tornano le accuse contro Walesa per una sua presunta collaborazione con i servizi segreti della Polonia comunista. L’Istituto per la memoria nazionale ha reso pubblici i documenti dei servizi segreti polacchi che ribadiscono la tesi della collaborazione dell’ex presidente, fra il 1970 e il 1976 con il pseudonimo “Bolek”.

“Finora avevo ritrovato 8 documenti sul collaboratore segreto Bolek, ora ne ho decine, se non di più. E’ una documentazione tipica per ciò che riguarda i collaboratori.

Da Miami, dove si trova in viaggio, l’ex leader di Solidarnosc, oggi settantaduenne, ha reagito alle nuove accuse con cautela:

“Se avessi firmato qualcosa che oggi può crearmi difficoltà dovrei spiegare di averlo fatto in buona fede. Sia la storia a giudicare”.

I nuovi documenti sarebbero stati ritrovati la scorsa settimana nella casa
dell’ex ministro egli interni Kiszczak e conterrebbero anche conferme su soldi che “Bolek” avrebbe ricevuto
per la collaborazione.

Secondo alcuni storici che richiamano la testimonianza di un funzionario dei servizi, fra il 1970 e il
1980 era comune la pratica di creare documenti contro il fondatore di Solidarnosc sia per distruggerne la credibilità fra gli operai che per impedire l’assegnazione del premio Nobel per la pace nel 1983.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Polonia: Lech Walesa nega di aver collaborato con i servizi segreti comunisti

Varsavia: vertice tra Polonia, Paesi Baltici e Danimarca per la sicurezza della regione

Polonia, i rifugiati ucraini potrebbero perdere l'accesso ai sussidi dal 1° ottobre