Finanza britannica in allarme: quanto costerebbe lo "tsunami Brexit"?

La prospettiva di ammainare la Union Jack dal pennone di Bruxelles fa tremare la City. Oggi florida porta d’accesso ai mercati europei, la piazza finanziaria londinese già prova a quantificare l’eventuale “tsunami Brexit”.
Emorragia di servizi e capitali e perdita di prestigio e leadership le principali minacce che si stagliano all’orizzonte.
Scogli che fanno gridare all’allarme gli “oltre 2 milioni di dipendenti della finanza britannica”: un settore nel 2013 capace di generare quasi il 12% di tutto il PIL d’Oltremanica.
Qui tutti i numeri della finanza britannica
Dei dodici zeri che oggi quantificano i suoi scambi quotidiani sul mercato delle valute estere, Londra rischierebbe inoltre di lasciarne diversi in Europa continentale.
Destinazione che potrebbero imboccare anche diverse banche,soprattutto extra-comunitarie, qualora una decadenza delle facilitazioni finora accordate da Bruxelles privasse Londra dell’inestimabile statuto di chiave d’accesso allo sterminato bacino degli utenti europei.