Uccisione Regeni, Egitto nega ogni coinvolgimento dei suoi servizi

Uccisione Regeni, Egitto nega ogni coinvolgimento dei suoi servizi
Di Andrea Neri

L’Egitto nega ogni coinvolgimento nell’omicidio di Giulio Regeni. Il Ministro degli Esteri del Cairo ha difeso l’operato dei servizi di sicurezza che

L’Egitto nega ogni coinvolgimento nell’omicidio di Giulio Regeni. Il Ministro degli Esteri del Cairo ha difeso l’operato dei servizi di sicurezza che ha descritto come noti per la trasparenza del loro operato. Magdi Abdel Ghaffar ha ribadito che il ricercatore friulano, che scriveva tra l’altro per il quotidiano ‘Il Manifesto’, scomparso il 25 gennaio e ritrovato senza vita il 3 febbraio non è mai stato detenuto dalle forze dell’ordine egiziane.

Il Ministro degli Esteri egiziano Magdi Abdel Ghaffar: “Sono accuse assolutamente inaccettabili, non è questo il modo di agire dei servizi egiziani, i servizi di sicurezza egiziani non hanno mai avuto accuse di questo genere prima d’ora” ha detto.

Ad invitare alla cautela sulla vicenda è stato anche l’ambasciatore egiziano in Italia, chiedendo di non formulare ipotesi affrettate. I risultati dell’autopsia fatta in Egitto non sono ancora stati pubblicati, ma il corpo di Giulio è già stato esaminato al rientro in Italia e i segni di tortura sono multipli ed evidenti. Un rapporto definitivo sarà pubblicato tra 2/3 settimane.

Sulla morte di Regeni, che secondo le autorità del Cairo sarebbe avvenuta circa 10 ore prima che il suo corpo fosse rinvenuto, il 3 febbraio, viene formulata l’ipotesi che i servizi egiziani sospettassero fosse una spia.

Mohammed Shaikhibrahim, corrispondente al Cairo di euronews: “Gli inquirenti italiani in Egitto lavorano con gli investigatori del Cairo ormai da diversi giorni ma il movente dell’uccisione resta ancora un mistero. Questo fa aumentare la pressione sul governo egiziano per scoprire chi l’abbia torturato e ucciso”.

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