L’insostenibile leggerezza del denaro di Dio

L’insostenibile leggerezza del denaro di Dio
Diritti d'autore 
Di Paolo Alberto Valenti
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Fra le vittime delle finanze vaticane c‘è un personaggio singolare: Ettore Gotti Tedeschi, economista cattolico

PUBBLICITÀ

AGGIORNAMENTO 30/11/2017:Lo Ior, l’istituto per le Opere Religiose, ha allontanato dal suo incarico l’attuale aggiunto al direttore generale dell’Istituto, Giulio Mattietti, nominato nel novembre 2015 insieme all’attuale direttore generale, Gian Franco Mammì. Il costante rischio di malversazioni nelle finanze vaticane è stato ben indicato anche da una vittima eccellente dello IOR, l’economista e banchiere Ettore Gotti Tedeschi. Mediare fra capitalismo e fede religiosa sembra ormai una inespugnabile utopia. Nel febbraio 2017 lo avevamo incontrato e intervistato.

Dottor Gotti Tedeschi, buongiorno. Grazie di essere con noi a euronews. Lei è stato Presidente dello IOR, la banca vaticana, al momento del pontificato di Benedetto XVI e aveva cercato di avvalersi dei maggiori esperti antiriciclaggio per riportare il Vaticano nella White list. Perché il Vaticano non ha accettato il suo piano?
Ettore Gotti Tedeschi, banchiere, ex Presidente dello I.O.R.: “Molte persone non avevano capito cosa era successo dopo l’11 settembre del 2001 e quindi conseguentemente, non avevano capito che le normative nuove, internazionali imposte ai sistemi bancari sarebbero diventate molto piu’ stringenti. Molte persone all’interno del Vaticano correttamente temevano una perdita di sovranità, dovendo accettare queste nuove norme internazionali. Terzo, per una questione di cultura, molte persone ritenevano che i controlli non fossero “leciti” perchè in Vaticano ci sono dei fatti, degli avvenimenti da difendere confondendo segretezza con riservatezza, e non si capiva che in un contesto come quello che stavamo vivendo una mancanza di controlli interni avrebbe provocato maggiori controlli esterni. Quarto punto: c’erano persone che non capivano che un rischio nei confronti della normativa antiriciclaggio avrebbe comportato una perdita di credibilità del Santo Padre. Il problema che porta tutto questo in discussione è che mi hanno sfiduciato e cacciato con 9 punti totalmente falsi. Io ho chiesto immediatamente un’inchiesta su questo, non c‘è mai stata. Io non sono mai stato interrogato e la ferita grave, che resta, anche nella Chiesa, è che non ha voluto capire la verità, sapere la mia verità”.

Quando lei è stato brutalmente cacciato temeva per la sua incolumità e aveva anche preparato un memoriale sui segreti della Banca Vaticana…
Ettore Gotti Tedeschi: “In realtà è andata in un modo abbastanza diverso, pero’ tutto questo è materia che è stata affidata alla Procura della Repubblica, preferirei evitare di parlarne”.

Moneyval (Il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio del denaro sporco) ha sempre individuato molte lacune nella gestione delle finanze vaticane, soprattutto in materia di riciclaggio. Secondo lei Papa Francesco ce la farà a rimettere le cose a posto?
Ettore Gotti Tedeschi: “Moneyval, nel periodo di mia attività, come Presidente dello IOR, ha avuto due presenze fondamentali: la prima quella del novembre 2011 quando venne a vedere tutto quello che avevamo fatto nell’anno precedente e diede un’opinione estremamente positiva. Poi a dicembre del 2011, un mese dopo la legge viene sorprendentemente modificata: 4 punti della legge e soprattutto viene cambiato il ruolo dell’autorità di controllo, scoppia lo scandalo Vatileaks. Una banca, la JP Morgan chiude il conto (in Vaticano) con un clamore mediatico molto forte. Moneyval ritorna in Italia e ad aprile del 2012 scrive un secondo report in cui dice: avete fatto un passo indietro io pero’ a quel punto, il mese dopo, non c’ero già piu’…..”

Lei pensa che all’interno della Banca Vaticana le malversazioni continuino?
Ettore Gotti Tedeschi: “Non ne ho la piu’ pallida idea…se manca una legge, se le procedure non ci sono e non c‘è una autorità di controllo è ovvio che ne discende un rischio”.

Comunque Papa Francesco ce la farà?
Ettore Gotti Tedeschi: “Papa Francesco, se vuole intervenire realmente e non con dichiarazioni di riforme alla Renzi, se vuole rintervenire deve informarsi su cosa è successo”.

Anche Hollywood col film “The Big Short” denuncia il cinismo criminale dell’alta finanza a stelle e strisce. Mi riferisco ai mutui subprime, ai titoli tossici. Ma secondo lei veramente basta che un banchiere sia animato da buoni sentimenti per disinnescare le conseguenze letali delle sue azioni?
Ettore Gotti Tedeschi: “Pero’ nel caso specifico il massimo del cinismo non è stato nell’ambiente dei banchieri è stato nell’ambiente dei politici che per fronteggiare la crisi, il crollo del PIL e per fronteggiare la speranza di poter ridurre il debito senza fare un vero « deleveraging » hanno avviato gli spiriti animali famosi dei banchieri i quali non vedevano l’ora di poter operare. La responsabilità è personale. Dottor Valenti, non c‘è una responsabilità collettiva, è di ogni persona, ogni persona deve sapere se quello che fa è buono o non buono per se stesso e per il bene comune.”

Ma com‘è accettabile che un banchiere possa incassare i bonus di prodotti scandenti e rimanere impunito, non finire davanti alla giustizia?
Ettore Gotti Tedeschi: “Se vuole una valutazione di carattere tecnico è facile darla, dal punto di vista morale la mia valutazione è: non dovrebbe mai avere (l’incasso del bonus) e se l’ha avuto dovrebbe restituirlo”.

“Le decisioni economiche le prendono alcune persone illuminate che stanno tra New York e Washington. A Bruxelles mandano le conclusioni con su scritto “to do””: questo è quello che lei scrive su questo libro intervista che lei ha recentemente pubblicato col giornalista Paolo Gambi (“Un mestiere del diavolo”, Giubilei Regnani, pp.260, 15 euro). Ora io le chiedo: considera veramente che quindi l’ Europa a livello internazionale non conti nulla?
Ettore Gotti Tedeschi : “Credo che oggi uno debba porsi la domanda ma chi è che conta? Oggi non si sa dov‘è il potere. L’Europa avrebbe un grandissimo vantaggio, è l’ago della bilancia perchè potrebbe rafforzare una strategia degli USA preoccupatissimi dall’Asia che sta crescendo drammaticamente, oppure potrebbe fare delle scelte. L’Europa è chiave in questo momento,secondo me, in questo sistema di riassetto del potere geopolitico. Ma di fatto che cos‘è l’Europa? Io non ho capito chi è l’Europa, cos‘è l’Europa. Se l’Europa è Bruxelles stiamo freschi, se l’Europa è la Germania stiamo freschissimi”.

“Time is out of joint” scrive Shakesperae nell’Amleto: questo poche parole a me sembrano indicative di quello che succede nel mondo in tanti settori probabilmente da secoli. Ma lei crede veramente che le religioni e la moralità possano mettere le cose a posto?
Ettore Gotti Tedeschi: “Non esiste una relgione che impone un sistema culturale. Non si impone niente! Bisogna credere individualmente e responsabilmente utilizzando la nostra libertà personale che cosa è bene e che cosa è male. E per questo la Chiesa ha un ruolo fondamentale quello che è mancato in gran parte negli ultimi 30 anni, che ha portato una gran parte del mondo e del leadership, anche politica ed economica, a non aveve piu’ il senso della vita e se io non ho il senso della vita come posso avere e dare il senso alle mie azioni?”

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Davos, manifestazione contro il World economic forum: non si fa abbastanza per il clima

Austria, un'ereditiera critica verso il sistema fiscale vuole distribuire 25 milioni

Alla scoperta di Hong Kong, hub finanziario e culturale