A Ghouta, a est di Damasco, i bombardamenti aerei prendono di mira un mercato, una zona residenziale e due ponti. L’esercito siriano libero che
A Ghouta, a est di Damasco, i bombardamenti aerei prendono di mira un mercato, una zona residenziale e due ponti. L’esercito siriano libero che controlla l’area accusa il regime, parlando di almeno 35 vittime su un totale di 52 morti accertati nell’area della capitale.
Più a nord, Mosca fa sapere che, in un bombardamento nella provincia di Lattakia, sono rimasti uccisi i capi di alcuni gruppi terroristici, ma l’opposizione siriana denuncia anche vittime civili ad Aleppo.
Le scene si ripetono in un panorama reso uguale dalla devastazione: Jobar, quattro anni fa era un vivace sobborgo di Damasco, è qui che è esplosa la guerra civile ed oggi è la Stalingrado siriana. Qui, nel 21esimo secolo, la lotta di trincea della Prima Guerra mondiale e la devastazione della Seconda hanno trovato la loro sintesi.
La guerra si combatte per le strade, fra i palazzi sventrati, ma anche sottoterra. Non lontano dalla capitale, le truppe di Bashar al Assad hanno scoperto una serie di tunnel. I ribelli li usano per spostarsi. Secondo i soldati, dalla superficie, a volte si sente ancora scavare.