Il Premier britannico David Cameron sottopone questo mercoledì alla Camera il voto sull’estensione dei raid in Siria contro l’autoproclamato Stato
Il Premier britannico David Cameron sottopone questo mercoledì alla Camera il voto sull’estensione dei raid in Siria contro l’autoproclamato Stato Islamico. Londra è impegnata sin dall’anno scorso nei bombardamenti in Iraq. A permettere la svolta è non soltanto il nuovo equilibro internazionale post-attentati di Parigi, ma il rapporto tra governo e opposizione interna.
“Non c‘è soluzione militare a questa crisi e le azioni che intraprendiamo sono parte di una più ampia strategia, una strategia politica, diplomatica, umanitaria e, in fin dei conti, quel che sta accadendo in Iraq e in Siria sono la stessa cosa. Abbiamo bisogno di governi solidi e affidabili che rappresentino tutte le popolazioni: i sunniti, gli sciiti, i curdi, e cristiani e i drusi” ha detto Cameron.
La figura centrale nell’inversione di rotta di Londra è il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, pacifista irremovibile ma costretto ad un compromesso dall’area del suo partito favorevole all’intervento in Siria. Corbyn ha annunciato che i deputati laburisti avranno “liberta’ di voto”. La possibilità di avviare una campagna militare di raid aerei in Siria contro gli jihadisti dell’Isis era già stata bocciata dai Comuni nel 2013.