l ribasso del greggio e la strage di Parigi pesano sui mercati

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Benvenuti a Business Middle East. In questa puntata parliamo dei recenti movimenti sui mercati petroliferi e sulle borse. I dati contraddittori

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Benvenuti a Business Middle East. In questa puntata parliamo dei recenti movimenti sui mercati petroliferi e sulle borse.

I dati contraddittori sull’economia globale da una parte, e una mancanza di chiarezza da parte della Riserva Federale sul tasso di interessi, dall’altra, hanno continuato a far calare il mercato petrolifero.

La scorsa settimana il prezzo del greggio ha registrato la peggiore performance dal mese di marzo.

I mercati del Medio Oriente e del Nord Africa hanno aperto la settimana in perdita, sotto la spinta degli attentati terroristici di Parigi.

Gli investitori si chiedono: quali sono i settori a cui rivolgersi, in attesa che l’instabilità dei mercati petroliferi si riduca?

Parleremo di questo, ma prima di tutto vediamo un servizio.

Una tendenza al calo ha portato il prezzo del petrolio greggio a un ribasso dell’8 per cento, la scorsa settimana. Venerdi il WTI è scivolato a 40,79 dollari al barile e il Brent a 45 dollari. Molti i fattori che hanno contribuito a ciò, soprattutto il peggioramento del dato sugli stock di greggio nelle raffinerie di tutto il mondo, in costante aumento da sette settimane, qualcosa di mai visto dall’inizio dell’anno.

Ci sono poi altri segni di instabilità e di un futuro rallentamento dell’economia, inclusa quella cinese dove la crescita del Pil è scesa sotto il 7 per cento. Inoltre, la crescita della Zona Euro nel terzo quadrimestre si è fermata allo 0,3 per cento, sotto l’attesa di un 0,4 per cento.

Questi fattori hanno influito sulle perdite globali. Wall Street ha chiuso la settimana con le perdite più importanti dallo scorso agosto in mezzo agli interrogativi su quando la Federal Reserve innalzerà i tassi di interesse. Anche le Borse europee hanno registrato il segno meno per una mancanza generale di chiarezza sulle performances economiche, e hanno aperto la settimana in rosso, a causa degli attentati di Parigi.

In Medio Oriente la Borsa egiziana ha registrato il suo minimo da dicembre del 2013, chiudendo domenica sera con un meno 4.18 per cento.

GRAPHIC

Performance di mercato in Medio Oriente e Nord Africa
15 novembre 2015

Egitto – 4.18%

Dubai -3.59%

Arabia Saudita -2.85 %

Abu Dhabi – 2.04 %

Dubai perde il 3.59 per cento, l’indice generale saudita piomba ai suoi livelli più bassi da 35 mesi e ha chiuso domenica sotto del 2,85 per cento. Abu Dhabi ha segnato un meno 2,04 per cento. La tendenza al calo in questi mercati all’inizio della settimana è collegata agli attentati di Parigi ma anche alla confusione che si registra sul mercato petrolifero.

Mercati petroliferi e scorte

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Daleen Hassan euronews: “Parliamo di mercati petroliferi e di scorte con Nour Eldeen al-Hammoury, responsabile delle strategie di mercato a ADS Securities di Abu Dhabi.Quali sono le tendenze del prezzo del petrolio dopo il calo della scorsa settimana e quali sono le quotazioni da tenere in considerazioni?

Nour Eldeen al-Hammoury: “Nonostante il forte calo della scorsa settimana, il prezzo del petrolio rimane nella stessa fasci adi prezzo di agosto, tra i 40 e i 45 dollari sul WTI. E’ positivo che il greggio WTI abbia tenuto i 40 dollari, chiudendo la settimana al di sopra. Inoltre, durante il primo giorno di scambi della settimana il barile è cresciuto di più dello 0,7 per cento. WTI è avanzato sopra i 41 dollari mentre il Brent è a 45. Nello stesso tempo, la soglia dei 40 dollari per il WTI è una soglia psicologica. Un ulteriore elemento che farebbe aumentare il timore di nuovi cali nel futuro.

Dobbiamo sottolineare un punto molto importante. Lo scenario attuale sembra essere analogo a quello delle materie prime e dei mercati globali tra giugno a settembre, quando i mercati hanno valutato un rialzo dei tassi da parte della Fed, e hanno portato ad un brusco calo delle materie prime e dei titoli azionari, mentre il dollaro Usa ha guadagnato terreno.

I dati economici degli Stati Uniti restano deboli, tuttavia le osservazioni della Federal Reserve costituiscono la spinta principale per i mercati, da ora fino alla riunione della Fed di dicembre.

Daleen Hassan euronews: “La Fed rimanda di continuo l’innalzamento dei tassi. Ma l’economia globale potrebbe permettersi tassi più elevati?”

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Nour Eldeen al Hammoury: “Dall’inizio di questa settimana, il Giappone è di nuovo in recessione, ed è la quarta recessione consecutiva negli ultimi cinque anni. Il tasso di crescita degli Stati Uniti rimane al di sotto dell’obiettivo annuale fissato dalla Fed al 2,5% dal 2009. In questo momento il tasso medio di crescita annuale è di circa 1,5%. E questo nonostante il fatto che il tasso di interesse è il più basso da più di sette anni. La domanda è: se l’economia statunitense non riesce a raggiungere il suo obiettivo annuale con un tasso di interesse basso, allora come potrebbe realizzarlo con i tassi in aumento, mentre non vi è alcun segno di inflazione insieme a ulteriori segnali di rallentamento, sia in Europa, Asia e Stati Uniti?”.

Daleen Hassan euronews: In Medio Oriente, e prima dell’attacco di Parigi, abbiamo notato un calo nel mercato azionario, oltre al prezzo del petrolio basso. Quali sono i porti sicuri verso i quali gli investitori potrebberio dirigersi, in questa fase?

Nour Eldeen al Hammoury: “Finora, tutto avvantaggiail dollaro statunitense e lo yen giapponese. Questo è quello che abbiamo notato fin dall’inizio dell’anno. Il calo dei titoli azionari in Medio Oriente e Africa del Nord deriva dai dividendi deboli e dal calo dei prezzi del petrolio. Di sicuro l’attacco di Parigi influisce negativamente sui mercati mediorientali per il timore di un ulteriore intervento nella regione che potrebbe avere anche effetti sui mercati mondiali. Abbiamo notato una attesa notevole verso il dollaro e lo yen e crediamo che questo potrebbe durare per qualche tempo.

Daleen Hassan euronews:“Grazie Nur per essere stato con noi”.

Nour eldeen al Hammoury : “Grazie a voi”

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Daleen Hassan euronews: “Per il momento è tutto. Potete ritrovarci su Facebook e su Twitter, usando l’hastag #BusinessMiddleEast. Grazie per averci seguito, arrivederci alla prossima settimana.

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