L’inviato di euronews in Siria ha visitato, insieme ad altri giornalisti, un campo profughi nei pressi di Latakia, la provincia siriana in cui si
L’inviato di euronews in Siria ha visitato, insieme ad altri giornalisti, un campo profughi nei pressi di Latakia, la provincia siriana in cui si trova la base aerea russa dalla quale partono i raid contro l’Isis e altri gruppi. La visita nella zona è organizzata dalle autorità siriane e russe: i giornalisti sono liberi di raccontare senza censure, ma possono vedere solo ciò che viene loro mostrato.
“Questo campo nello stadio di Latakia ospita più di cinquemila persone, la metà sono bambini. L’amministrazione dice che ogni giorno arrivano nuovi rifugiati dalle province limitrofe. Altre famiglie costrette a ripartire da una vita in tenda”.
Come la famiglia Bakkar, che viene da Aleppo. Il padre racconta:
‘‘I terroristi quando prendono di mira una persona la costringono ad arruolarsi con loro o la strangolano. Mio figlio ha diciassette anni. Siamo venuti qui per paura, per lui. Loro hanno preso la nostra casa e i nostri averi”.
I raid aerei russi hanno permesso alle forze fedeli ad Assad di alleggerire la pressione dei ribelli e dell’Isis in alcune zone considerate strategiche. Il principale successo di questi giorni è intorno alla base di Kweires, liberata dopo due anni di assedio dell’Isis.
Per questo, ma anche per un ringraziamento più generale all’alleato russo in presenza dei media occidentali, si festeggia a Tartus, dove i russi hanno una base navale, l’unica base russa nel Mediterraneo, fin qui poco utilizzata nel conflitto.