La violenza spazza il medioriente. “L’intifada dei coltelli”, come Hamas definisce queste serie di attacchi nei confronti di israeliani e di coloni
La violenza spazza il medioriente. “L’intifada dei coltelli”, come Hamas definisce queste serie di attacchi nei confronti di israeliani e di coloni, ha vissuto questo giovedì un nuovo drammatico episodio in Hebron. Un palestinese ha attaccato con un’arma un soldato di Tsahal. Lievi le ferite, mentre il palestinese è stato ucciso. Più tardi un altro palestinese è stato freddato dai colpi dei soldati israeliani.
Questo martedì altri palestinesi erano stati uccisi dopo altrettanti attacchi contro israeliani.
La situazione a Hebron è tesissima vista la difficile coesistenza fra qualche centinaio di coloni ebrei e diverse migliaia di palestinesi.
È in questa situazione esplosiva che il presidente palestinese Mahmoud Abbas, in visita all’Onu, a Ginevra, ha chiesto la creazione di un’autorithy internazionale che protegga il suo popolo: “Abbiamo bisogno della vostra protezione. Chiediamo al mondo di proteggerci, non possiamo sopportare altri attacchi ai nostri danni da parte di Tsahal e dei coloni israeliani”.
Dall’inizio del mese sono morti oltri 60 palestinesi e 10 israeliani, in una spirale di violenza che rischia di fare più vittime delle rivolte e dei kamikaze. I palestinesi sono invitati ad attaccare qualsiasi ebreo all’arma bianca, mentre gli israeliani, soprattutto i soldati, ormai sparano al primo sospetto di aggressione. Una situazione inusuale persino in una regione abituata alle violenze come questa.