Dei ribelli addestrati dagli Stati Uniti in Siria sarebbero operativi solo quattro o cinque miliziani. Sono i numeri del fallimento del programma del
Dei ribelli addestrati dagli Stati Uniti in Siria sarebbero operativi solo quattro o cinque miliziani. Sono i numeri del fallimento del programma del Pentagono che ora pensa a un piano B.
La svolta statunitense, anticipata dal New York Times, si è resa evidente dopo l’audizione in Senato del generale Lloyd Austin, responsabile del Comando centrale dell’esercito degli Stati Uniti.
“Sono appena 60 i combattenti siriani che sono stati addestrati nel nostro Programma e reinseriti – ha chiesto la senatrice Deb Fisher al generale Austin – Può dirci qual è il numero totale dei combattenti ancora sul terreno?”
Generale Lloyd Austin: “Sono pochi. Quelli che stanno combattendo mentre stiamo parlando sono quattro o cinque”.
Deb Fisher: “Avete ancora l’obiettivo di inviare 12.000 combattenti?”
Generale Lloyd Austin: “A questo ritmo non raggiungeremo l’obiettivo che avevamo stabilito inizialmente”.
I Repubblicani vanno all’attacco della Casa Bianca con il senatore John McCain, secondo il quale: “Questo è un misero fallimento e i profughi ne sono il risultato”.
A fine luglio il Fronte al-Nusra ha attaccato e fatto prigionieri i primi 54 ribelli siriani che hanno partecipato al programma di addestramento degli Stati Uniti in Turchia. I combattenti sono stati rimandati in Siria in gruppi troppo esigui e, inoltre, si sono trovati senza sostengo della popolazione locale.