Sulla fine dei 43 studenti scomparsi ad Iguala le autorità messicane hanno mentito. I corpi dei giovani della scuola normale di Ayotzinapa
Sulla fine dei 43 studenti scomparsi ad Iguala le autorità messicane hanno mentito. I corpi dei giovani della scuola normale di Ayotzinapa sequestrati e uccisi un anno fa nel Sud del Messico non possono essere stati bruciati in una discarica come affermato dalla procura dello Stato di Guerrero.
Sono le conclusioni del rapporto di 500 pagine presentato a Città del Messico dalla commissione di esperti indipendenti spagnoli e latino americani. Carlos Martín Beristain, membro della commissione:
“I campioni di vegetazione che abbiamo raccolto, le condizioni della discarica, le tracce di incendio e altri elementi indicano che le fiamme necessarie ad incenerire 43 corpi non possono essersi verificate nella discarica di Cucula, non può essere successo lì” ha detto.
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— ZERO Filtered (@ZEROFiltered) 7 Settembre 2015
La giustizia messicana ha stabilito che gli studenti erano stati sequestrati tra il 26 e il 27 settembre dell’anno scorso da poliziotti corrotti di Iguala e consegnati ai membri del cartello della droga Guerreros Unidos.
È sulla base delle dichiarazioni di un pentito del cartello, il procuratore dello Stato di Guerrero aveva stabilito che i ragazzi erano stati inceneriti in una discarica. L’incendio sarebbe durato 14 ore.
Ma secondo altri testimoni, residenti nei pressi della discarica di Cucula, nella data indicata dal pentito aveva piovuto tutta la notte e nessuno ha notato le fiamme. Inoltre, secondo gli esperti, l’incendio necessario a far sparire 43 cadaveri avrebbe dovuto ardere per almeno 60 ore.
Grupo Interdisciplinario de Expertos Independientes. Ayotzinapa