Usa, strage di Aurora: sconcerto tra i familiari per la sentenza di ergastolo

Usa, strage di Aurora: sconcerto tra i familiari per la sentenza di ergastolo
Di Sabrina Pisu
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Dolore e sconcerto negli Stati Uniti tra i familiari delle vittime per la sentenza di ergastolo e non pena di morte per James Holmes. Il 27enne il 20

PUBBLICITÀ

Dolore e sconcerto negli Stati Uniti tra i familiari delle vittime per la sentenza di ergastolo e non pena di morte per James Holmes. Il 27enne il 20 luglio 2012 sparò contro il pubblico di un cinema di Aurora, vicino a Denver, nel Colorado, facendo 12 morti.

I 12 giurati si sono spaccati sull’esecuzione capitale, la scelta è caduta sul carcere a vita con l’esclusione a priori dei benefici di legge per uscire dalla prigione.

“Le nostre vite sono state distrutte per sempre, il pensiero che questo mostro possa ricevere le visite dei suoi genitori, vedere le email e le fotografie della sua molto strana fidanzata è una cosa tanto dura da accettare”, ha detto Sandy Phillips che ha perso la figlia Jessica di 24 anni.

“I nostri cari sono andati via per sempre, non potremo mai più abbracciarli. Non potremo mai più dirgli che li amiamo, stringerli ancora come abbiamo fatto l’ultima volta che li abbiamo visti, ci mancano”, ha aggiunto Dave Hoover, zio di un ragazzo di 18 anni.

Holmes era stato giudicato colpevole di oltre 160 capi d’imputazione. L’accusa aveva chiesto un’iniezione letale. La difesa ha puntato sull’infermità mentale: tesi respinta dalla giuria, che pur ritenendolo “sano di mente” e “responsabile” del gesto, non ha trovato l’unanimità necessaria sull’esecuzione capitale.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Onu: "Record di violazioni dei diritti umani in Ucraina"

Virginia, due morti nella sparatoria davanti al teatro: fermato 19enne

Stati Uniti, peggiora di ora in ora il bilancio dei tornado che si sono abbattuti in alcuni Stati