Ultimatum di un gruppo vicino all'ISIL. Zagabria trema per il suo ostaggio

L’ombra dell’ISIL sul rapimento di un cittadino croato in Egitto getta scompiglio tra politica e media del paese balcanico. Sulle prime pagine dei quotidiani campeggiava giovedì la notizia di un video in cui l’uomo sostiene di essere stato rapito dalla costola egiziana del sedicente Stato islamico e dice che sarà ucciso se entro 48 ore il Cairo non libererà delle non meglio specificate “detenute musulmane”.
Le reazioni dei passanti a Zagabria tradiscono lo sgomento di un Paese, che si era finora ritenuto al riparo dalla minaccia jihadista. “E’ terribile – dice uno di loro – Ci sentiamo impotenti. Non sappiamo davvero cosa fare per aiutarlo”.
#Croatia foreign minister #Pusić in #Cairo#Egypt to free #Salopek 1st croatian hostage kidnapped by #Isis in #Sinaipic.twitter.com/EHDP7b5Vn2
— Matteo Pugliese (@matteopugliese) 6 Agosto 2015
Il Ministro degli esteri croato ha già annunciato una trasferta al Cairo, ma alcuni passanti non nascondono la rassegnazione: “Episodi del genere sono sempre più frequenti – dice un altro residente – Era solo una questione di tempo perché toccasse anche a noi. Sono in molti a lavorare in zone sempre più a rischio”.
Il rapimento risale al 22 luglio, ma le circostanze restano oscure. La divisione egiziana della compagnia francese per cui lavora sostiene che sia avvenuto in una zona desertica alle porte del Cairo, mentre l’uomo, un trentenne padre di due figli, rientrava in città.