Missili, la potenza è nel motore

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Di Euronews
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Per costruire un razzo possono volerci anni. Mentre per lanciarlo in orbita bastano pochi secondi. Secondi importanti dove lavorano

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Per costruire un razzo possono volerci anni. Mentre per lanciarlo in orbita bastano pochi secondi. Secondi importanti dove lavorano contemporaneamente forze diverse.

“Per andare nello spazio serve tantissima potenza” spiega Gaele Winters
(ESA) “Potenza necessaria a superare la forza di gravità”

La forza in grado di portare uomini e apparecchiature in orbita è generata da sofisticati motori nei quali brucia combustibile liquido o solido, o entrambi. Come nel caso del missile Ariane 5.

“Cinque, quattro, tre, due, uno, zero.E’ in quel momento che accendiamo le turbopompe, che inviano idrogeno e ossigeno nella camera di combustione del cosiddetto motore Vulcain“ spiega Thierry Delaporte (Snecma) “Il primo ad accendersi. Una volta verificato che funziona, nel giro di 5 secondi, accendiamo anche i due booster laterali a propulsione e…..Hop, il razzo decolla”.

L’azienda dove si producono i motori usati per il programma europeo di lanciatori Ariane è a Vernon, in Francia. E’ qui che si procede ai test sui missili che saranno lanciati in orbita. La torre usata per i test si trova in una valle. E’ lì che i motori vengono accesi per la prima volta.

“Qui a Vernon, testiamo ogni tipo di motore, appena uscito dalla produzione. I test durano alcune centinaia di secondi” racconta Gilles Huart a capo dei test “Il motore viene acceso una volta qui e la seconda che viene acceso è al momento del lancio”

A Vernon vengono prodotti tre tipi di motori. Il Vulcain 2, e l’HM7 entrambi montati sui missili Ariane 5, ma anche il nuovo arrivato Vinci, in fase di sviluppo.

I tre motori sono tutti criogenici fondati sul cliclo a flusso derivato.

“La colonna portante di un motore criogenico, è oggi, la camera di combustione. Alla quale segue quella che oggi è definita parte divergente, dove si realizza l’accelerazione del gas necessaria a dare la spinta” spiega Thierry Delaporte “L’ltimo aspetto essenziale di questo motore è quello che chiamiano il cardano. Il cardano si trova in alto e serve a fissare il motore al missile. Si tratta di un pezzo che contiene tutta la spinta necessaria ad assicurare che il missile riesca a prendere il lancio. M non basta, grazie al cardano, il motore si orienta lungo assi diverse”.

Le diverse componenti necessarie alla creazione di un motore Vulcain o di altri motori simili, provengono da diverse parti in Europa, ma è qui a Vernon che avviene l’assemblamento. Cosi come è qui che si costruisce la pompa per il carburante.

I motori prodotti a Vernon devono rispondere a una continua variazione di richieste da parte dei clienti, principalmente dovute alla costante innovazione del settore.

Il famoso missile Ariane 5 sarà ora, infatti, sostituito dall’Ariane 6.Quest’ultimo pensato per essere più flessibile. L’Ariane 6 potrà contare su 2 o 4 booster laterali e potrà lanciare da 5 a 10 tonnellate di carico.

Se il mercato evolve, c‘è da credere che il fattore al centro del business non cambierà: Per mandare in orbita un missile c‘è bisogno di potenza. Come conferma Thierry Delaporte:“La spinta necessaria è di 134 tonnellate, ossia quasi 4 Airbus, con una portata di 320 chili al secondo. Per capire è come svuotare due vasche d’acqua ogni secondo”.

Ogni viaggio nello spazio inizia così:

“E’ eccitante, l’emozione delle persone che hanno lavorato perché si arrivasse a questo momento è palpabile quando vedi il missile partire” ammette Gaele Winters (ESA) “E’ un’emozione forte. E’ molto più che semplice passione per la tecnologia, ci si emoziona a vedere che funziona”.

Una senszione rafforzata dal fatto che ogni lancio è unico. E almeno per il momento ogni missile viene lanciato nello spazio soltanto una volta.

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