Grecia: l'isola di Lesbo "affonda" fra i migranti

Grecia: l'isola di Lesbo "affonda" fra i migranti
Di Alberto De Filippis
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Se in tanti scappano dalla Grecia, piegata dalle richieste dei partner europei, sono ancora di più i migranti illegali che ci arrivano. Sulla

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Se in tanti scappano dalla Grecia, piegata dalle richieste dei partner europei, sono ancora di più i migranti illegali che ci arrivano. Sulla terraferma e sulle sue isole. Un dramma nel dramma è quello che vive Lesbo. 85.000 abitanti e ultimamente circa 25.000 profughi.

Spesso dalla Turchia arrivano sull’isola e s’insediano a Mytilini, capoluogo della terza isola greca più grande con i problemi non tanto di ordine pubblico quanto di salute pubblica provocati da migliaia di persone accampate alla meglio dovunque.

Qualsiasi cosa però, per questa gente, è meglio dell’inferno da cui scappano: “Fuggiamo la morte, ma dobbiamo affrontarla ad ogni passo, in mare o in questo campo”.

Un altro migrante esasperato aggiunge: “Voglio andare in Germania perché ho sentito che lì la gente è rispettata. Non voglio l’elemosina o rubare pane e lavoro. Voglio che i miei figli vadano a scuola”

Non si capisce il significato di guerra fra poveri fino a quando non si ascolta il sindaco di Mytilini. In un periodo di crisi come questo, perdere i turisti che non arrivano per i troppi migranti è una iattura: “Mi sento come se la comunità internazionale, l’Unione Europea e la Croce Rossa mi avessero messo una bomba a tempo fra le mani. Chiedo di dinnescarla, ma questi aspettano solo che esploda e solo allora faranno qualcosa”.

Lesbo sembra una zona di non-legge. Ai migranti è offerto un po’ di cibo, ma le autorità locali non possono fare fronte a questa pressione. E l’Europa guarda ancora da un’altra parte.

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