Grecia, l'Eurogruppo studia le conseguenze di un possibile default

Grecia, l'Eurogruppo studia le conseguenze di un possibile default
Di Arianna Sgammotta
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A tre giorni dall’euro summit, la riunione tra i leader dell’Eurozona considerata l’ultima chance per salvare Atene, la gestione di un possibile

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A tre giorni dall’euro summit, la riunione tra i leader dell’Eurozona considerata l’ultima chance per salvare Atene, la gestione di un possibile default greco entra per la prima volta in modo ufficiale nell’agenda dei lavori dei ministri delle finanze, che si riuniranno quattro ore prima dei Capi di Stato e di Governo della zona euro.

“Le istituzioni che abbiamo incaricato si stanno occupando di controllare i dettagli tecnici e la credibilità di un piano decisivo per la Grecia” ha dichiarato il ministro delle finanz francese che crede ancora nella possibilità di un’intesa con Atene “Questo per fare in modo che si arrivi a un risultato sostenibile per tutti, per Atene come per i Paesi creditori”.

Parigi, però, resta una delle poche voci che ancora confidano nella possibilità di veder firmato un accordo lunedì prossimo. Per il ministro delle finanze tedesco Schauble, il tempo è finito, resta quello di prepararsi per il piano B, che prevede l’uscita della Grecia dall’euro. “Dobbiamo tutti aspettare fino a lunedì e vedere cosa succede con la Grecia. Non mi sento cosi sicuro di dirvi che ci saranno risultati eccezionali” ha dichiarato Schauble da Lussemburgo, accompagnando queste parole a una significativa alzata di spalle.

Se la parola default arriva per la prima volta sul tavolo dell’Eurogruppo, tra gli analisti finanziari le conseguenze del fallimento della Grecia per Atene e l’Europa rappresenta ormai l’oggetto di studio quotidiano. Come ammette Alexandre De Groote, del
Petercam Institutional Bonds:“A livello finanziario, ci si attende già quello è successo a inizio del mese. E cioè che il rimborso
di 1,6 miliardi di euro in scadenza a fine giugno non sarà rispettato, come già accaduto per i 303 milioni di inizio giugno”.
Se i mercati si dicono preparati al possibile default greco, è impossibile prevedere allo stato attuale le conseguenze- non soltanto economiche, ma anche politiche- sulla stabilità dell’eurozona.

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