Il governo ungherese continua nella repressione dell’immigrazione e non esita a ricorrere a mezzi drastici. L’ultimo messo in campo è rivolto a
Il governo ungherese continua nella repressione dell’immigrazione e non esita a ricorrere a mezzi drastici. L’ultimo messo in campo è rivolto a impedire ai migranti – spesso partiti dalla Siria o dall’Africa – di entrare dalla Serbia in Ungheria, e consiste nella costruzione di un vero e proprio muro di filo spinato tra i due paesi.
“Il governo ha dato mandato al ministro dell’Interno di avviare immediatamente le procedure per sigillare fisicamente la frontiera tra l’Ungheria e la Serbia. Parliamo di 175 chilometri che verranno fisicamente separati erigendo una parete di filo spinato alta quattro metri”.
Secondo il governo Orban, l’Ungheria non viola nessun regolamento o convenzione internazionale con questa misura. Budapest osserva del resto che ci sono esempi di iniziative analoghe sulla frontiera fra Grecia e Turchia o in Spagna nelle enclavi del Nordafrica.