Le forze ucraine e i ribelli filo-russi sono tornati a scontrarsi nei pressi di Donetsk, nell’est del Paese, per la prima volta dopo tre mesi
Le forze ucraine e i ribelli filo-russi sono tornati a scontrarsi nei pressi di Donetsk, nell’est del Paese, per la prima volta dopo tre mesi dall’entrata in vigore del cessate il fuoco.
Il governo di Kiev accusa i separatisti di aver scatenato l’offensiva. I filo-russi ribattono di essersi limitati a difendersi.
In questo video, un giornalista russo al seguito delle milizie ribelli racconta: “Le linee nemiche sono cento metri più avanti e i ragazzi sono impegnati nello scontro a fuoco”.
La battaglia si è svolta nei pressi di Marinka, località controllata dall’esercito regolare. I filorussi hanno diffuso un bilancio di quindici vittime, tra miliziani e civili, e affermano che alcune centinaia di minatori siano intrappolati sottoterra a causa di un blackout elettrico.
A Kiev, il portavoce delle forze ucraine Andrey Lysenko riferisce che sono stati usati tank e artiglieria pesante: “Il nemico cerca di avanzare, ma siamo riusciti a respingere ogni attacco – rassicura – e la situazione è attualmente sotto controllo”.
Scontri di minore intensità si sono verificati anche nei pressi di Luhansk, che insieme a Donetsk è una delle principali roccaforti dei separatisti nell’Ucraina orientale, e a Mariupol.
L’accordo sottoscritto a febbraio prevedeva il ritiro dalla linea del fronte delle armi pesanti, ma i combattimenti delle ultime 24 ore dimostrano che entrambe le parti hanno mantenuto il grosso della loro capacità offensiva.