"Rand Paul for President". Il senatore del Kentucky in corsa fra i repubblicani

"Rand Paul for President". Il senatore del Kentucky in corsa fra i repubblicani
Di Diego Giuliani
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Figlio del pluricandidato Ron, il 52enne incarna l'ala più "libertarian" e anti-statale del Partito.

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“Contro la macchina di Washington, per liberare il sogno americano”. E’ accompagnato da questo slogan che il senatore repubblicano del Kentucky, Rand Paul, ha ufficializzato la sua corsa alla Casa Bianca.

Preceduto da un’abile e aggressiva campagna sui social media, l’annuncio è arrivato per prima sul suo sito web. Poi un incontro con i fan in un hotel di Louisville, la più grande città del Kentucky.

Today I announce my candidacy for President of the United States! Join with us at http://t.co/lpzLQCfz0Fpic.twitter.com/BmtOTXDLlR

— Dr. Rand Paul (@RandPaul) 7 Aprile 2015

Alla folla che lo acclamava, Paul ha detto di voler limitare le ingerenze del governo e riportare il Paese al “principio di libertà”.

“Troppo spesso – ha scandito dal palco – noi Repubblicani abbiamo sprecato le nostre vittorie, divenendo parte della macchina di Washington. Io non sono così”.

Figlio di Ron Paul, più volte candidato alle presidenziali, Rand incarna l’ala “libertarian” e più anti-statale dei Repubblicani. Tra i ranghi del partito, a ufficializzare la sua candidatura, era stato finora solo il senatore del Texas Ted Cruz.

In attesa di ulteriori candidature, che potrebbero essere formalizzate nelle prossime settimane, Rand Paul sottolinea già la volontà di smarcarsi dai compagni di partito, presentandosi in un video pubblicato sul suo sito web, come “un repubblicano diverso”.

AI blocchi di partenza, i sondaggi lo danno al momento secondo fra i “papabili” del partito dell’Elefante, dietro a Jeb Bush, che non ha tuttavia ancora ufficializzato la sua volontà di correre per la Casa Bianca. Ad affollare il campo repubblicano in vista delle Presidenziali americane del 2016 ci si attende che siano a breve anche i nomi del senatore della Florida, Marco Rubio, e del governatore del Wisconsin, Scott Walker.

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