L’uccisione di Michael Brown continua a far tremare le fondamenta della polizia e delle autorità di Ferguson, nel Missouri. Il Capo della polizia
L’uccisione di Michael Brown continua a far tremare le fondamenta della polizia e delle autorità di Ferguson, nel Missouri. Il Capo della polizia locale ha dato le dimissioni.
Thomas Jackson è il sesto alto funzionario a lasciare dalla morte del diciannovenne di colore, ucciso l’estate scorsa da un agente bianco, Darren Wilson, che non è stato perseguito dalla giustizia. La decisione del tribunale che ha considerato non perseguibile Wilson è stata la scintilla che ha fanno scoppiare una lunga serie di proteste e disordini, sia a Ferguson, sobborgo della capitale St Louis, che in numerose città attraverso gli Stati Uniti.
Jackson ha inviato un messaggio di scuse ai genitori di Brown, che era disarmato al momento in cui è stato ucciso. Nel messaggio si dice addolorato del fatto che il corpo del giovane sia rimasto tanto a lungo sulla strada a causa dei necessari accertamenti per l’indagine.
Le teste rotolate dopo quello che è diventato il caso simbolo del razzismo e degli atteggiamenti discriminatori diffusi tra le forze dell’ordine, non sono soltanto quelle di funzionari di polizia. A lasciare sono stati anche i vertici della Corte Municipale. La serie di dimissioni è scattata dopo il rapporto del Dipartimento di Giustizia Americano che accusa la polizia locale di razzismo e atteggiamenti discriminatori.
Con le proprie dimissioni il Capo della Polizia di Ferguson porta comunque a casa un anno d’assicurazione sanitaria e lo stipendio di 12 mesi per un totale di circa 100.000 dollari come indennità di fine servizio.