Usa-Cuba: dal 'bloqueo' alla svolta di Obama, un altro muro è crollato

Le scene di gioia all’Avana dello scorso dicembre sono già storia. Le celebrazioni degli studenti hanno seguito l’annuncio del disgelo delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Un annuncio atteso dal 7 febbraio del 1962, quando John Fitzgerald Kennedy decreta “el bloqueo”, l’embargo totale al regime di Fidel Castro.
#USCuba: Es esencial el cese del bloqueo económico impuesto por #EEUU hace más de 50 años oneliocc</a> <a href="https://twitter.com/CimarronCuba">
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— Radio Taino (@RadioTainoFM) February 27, 2015
Il primo gennaio del 1959 novemila rivoluzionari guidati da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara entrano all’Avana e rovesciano il dittatore amico di Washington Fulgencio Batista. Una delle prime decisioni è la nazionalizzazione dei beni delle società statunitensi.
On Feb 16, 1959 Fidel Castro named himself Cuba's premier after overthrowing Batista pic.twitter.com/dDjY74itHn
— احمد الشرياني الدغار (@alsheryani_1972) February 15, 2015
Il 1961 è l’anno cruciale nei rapporti tra L’Avana e Washington. Castro fa di Cuba una repubblica socialista. Il 17 aprile 1.500 miliziani armati dagli americani sbarcano alla Baia dei Porci con l’intento di rovesciare Castro, ma il piano fallisce. I morti sono 118, 1200 i prigionieri. Kennedy rompe le relazioni con l’Avana e decide l’embargo totale nei confronti di Cuba.
l'invasione della baia dei porci. ma vinse Fidel..fu il più grande fallimento di #JFK. #thekennedyspic.twitter.com/i8MKPtRpse
— MC79 (@Virus1979C) November 16, 2013
Nel 1962 l’Urss installa testate nucleari, gli Stati Uniti decretano il blocco navale attorno all’isola dove sta arrivando un’imbarcazione sovietica con a bordo degli armamenti. Si arriva a un passo dallo scontro frontale tra Washington e Mosca. Nikita Krusciov accetta di ritirare le testate e ottiene da Jfk l’impegno che non invadrà Cuba. Nel 1965 nasce il partito comunista cubano.
Il divorzio è consumato. L’Avana e Mosca saranno vicine come non mai durante la Guerra Fredda. Quando crolla l’Unione Sovietica, Cuba, privata del suo protettore diplomatico e commerciale, deve trovare una via d’uscita. La crisi economica è profonda, il tenore di vita crolla.
Nasce il fenomeno dei balseros, persone che cercano di attraversare il mare, a rischio della vita, per raggiungere la Florida. Un fenomeno che il mondo scopre nel 1999, dopo la fuga del piccolo Elian Gonzales, naufragato insieme alla madre e ripescato al largo della Florida. Sua madre muore e l’anno dopo viene consentito a Elian di raggiungere il padre.
Se calcula que mas de 70,000 balseros Cubanos han muerto en el mar buscando libertad. Quieren Socialismo? #Cubapic.twitter.com/RFP9R8HBzv
— Patria Orgullosa. (@Noaltirano) February 21, 2015
Balseros cubanos salidos de Manzanillo, son rescatados en alta mar: http://t.co/WN3QRLh0gc sera que no les gusta el socialismo?
— Odalis Sanchez (@OdalisSanchezCu) February 25, 2015
La svolta nelle relazioni tra Stati Uniti e Cuba viene segnata da una stretta di mano tra Barack Obama e Raul Castro in un giorno molto particolare: i funerali, in Sudafrica, di Nelson Mandela.
(VIDEO): Pres. #Obama shakes Raul Castro's hand: http://t.co/Drmk7PStBe#news#CubaPolicy#p2#TFB Obama #PeoplesChamp.!!
— Rock (@Tigerfists88) February 27, 2015
Un progressivo avvicinamento fino al disgelo del 17 dicembre 2014, con lo scambio di prigionieri, la decisione di riaprire le ambasciate e di allentare l’embargo americano. Un altro muro, quello tra Washington e L’Avana, è crollato.