Oltre 60 persone, tutte membri delle comunità tribali Adivasi, dello Stato nord-orientale indiano dell’Assam, sono state uccise martedì in attacchi
Oltre 60 persone, tutte membri delle comunità tribali Adivasi, dello Stato nord-orientale indiano dell’Assam, sono state uccise martedì in attacchi sferrati da militanti separatisti del Fronte nazionale democratico del Bodoland. Nella zona è stato imposto un coprifuoco indefinito.
I responsabili appartengono ad una fazione che non ha accettato la tregua firmata dai vertici dell’organizzazione ed ha attaccato i villaggi come risposta all’intensificazione delle operazioni da parte delle forze di sicurezza.
Quella dell’Assam è una delle tante guerre dimenticate. Parte del movimento del Bodoland comprende partiti istituzionali verso i quali, in passato, politici locali e nazionali hanno mantenuto per motivi elettorali una politica ambigua.
Adesso le autorità promettono sanzioni e di assicurare i responsabili alla giustizia, ma qui la gente è scettica.
Le vittime appartenevano principalmente a tribù adivasi impiegate nel lavoro delle piantagioni di tè, come l’etnia Santal, e vivevano in case che erano poco più che baracche. I ribelli sono arrivati a piedi costringendo le famiglie colte di sorpresa ad aprire le porte prima di sparare contro di loro. Alcuni sono stati trascinati fuori e fucilati, tra loro 18 bimbi e 23 donne.