Toni da Guerra Fredda sull'Ucraina

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Di Euronews
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Sull’Ucraina i toni rasentano oramai quelli della Guerra Fredda. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha accusato l’Occidente di voler imporre un cambio di regime a Mosca, usando le sanzioni per scalzare dal potere Vladimir Putin.

La popolarità del presidente russo è in crisi dopo l’annessione della Crimea russofona in marzo, subito dopo la cacciata del presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovych.

Sul campo si spara, nonostante la tregua teoricamente in vigore da settembre.

Secondo Kiev 7’500 militari russi combatterebbero al fianco dei separatisti.
Ma intanto Kiev ha ottenuto nuovi aiuti militari dal vicepresidente statunitense Joe Biden e la nuova coalizione filooccidentale è intenzionata a chiedere l’ingresso nella NATO.

Intanto i separatisti filo russi nelle regioni orientali tentato di rafforzare le posizioni prima dell’inverno.

“Stiamo dando la caccia ad un cecchino ucraino ed alla vedetta che lo aiuta ad individuare gli obiettivi” racconta un comandante separatista a a Peski, vicino all’aereoporto conteso di Donetsk.

Dall’inizio del conflitto le Nazioni Unite calcolano oltre 4’300 morti.
1’000 solo dalla firma della tregua di Minsk, in pratica mai rispettata.

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