Christine Lagarde: la crisi ucraina occasione per rivedere la politica energetica

Christine Lagarde: la crisi ucraina occasione per rivedere la politica energetica
Di Euronews
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Alla vigilia del meeting di primavera del Fondo Monetario Internazionale, che a Washington DC vedrà impegnati i ministri delle Finanze e i governatori delle Banche Centrali, il corrispondente di euronews Stefan Grobe ha incontrato la direttrice dell’FMI, Christine Lagarde. Al centro del colloquio: la situazione in Ucraina e le riforme strutturali, necessarie – secondo la Lagarde – non solo a Kiev ma in gran parte dei Paesi europei.

Stefan Grobe, euronews:

“Signora Lagarde, grazie per essere con noi, alla vigilia della riunione di primavera dell’FMI qui a Washington DC. Parto dal contesto globale in cui si svolgeranno i colloqui di quest’anno. Siamo di fronte a una crescita squilibrata, disoccupazione massiccia, rischio di deflazione, alla riduzione degli aiuti degli stimoli monetari della Fed. E in più, alle porte dell’Europa, c‘è una forte instabilità politica. Ci può far capire come tutto questo condizionerà il meeting di primavera?”

Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetrio Internazionale:

“È un bilancio fatto di cose positive e cose negative. Quello di cui sono certa è che i media avranno molto da scrivere. Un punto chiave sarà certamente l’Ucraina che nelle ultime settimane è stata al centro dell’attenzione internazionale. Il nostro team, che si è recato nel Paese, ha cercato di capire com’è lo stato dell’economia in Ucraina, quali le cifre, quali sono le riserve, chi sta facendo cosa e anche per negoziare con le autorità un programma che le aiuterà a ripristinare la situazione economica, a ristabilire la legge in molti angoli del Paese, e ad avere a che fare con temi come la politica monetaria, il tasso di cambio del Paese, i prezzi dell’energia e molte riforme strutturali che dovranno essere introdotte. Questa sarà la prossima settimana”.

euronews:

“In Europa le ineguaglianze crescono così come il già alto tasso di disoccupazione. Specialmente tra i giovani. Peraltro Lei ne parla in ogni discorso. Cosa dirà ai più giovani che sono preoccupati? C’è la speranza che questa ‘trappola della scarsa crescita’, come Lei l’ha definita, si chiuda velocemente?

Christine Lagarde:

“La trappola della scarsa crescita è il rischio principale, nel medio termine, se non verranno attuate le giuste politiche, se non ci sarà cooperazione internazionale e se le economie non creeranno i posti di lavoro che occorrono per le nuove generazioni che arrivano sul mercato del lavoro piene di entusiasmo perché speranzose di trovare impiego. Quel che sosteniamo è che l’economia sta svoltando ma si sta muovendo troppo lentamente, la crescita è troppo debole e deve essere sostenuta da un giusto mix di politica monetaria, politiche fiscali e, ancora più importante, perché non ci sia troppa distanza tra queste due categorie, da riforme strutturali. Una delle quali è un miglior mercato del lavoro”.

euronews:

“Lei ha appena detto che l’economia dell’Eurozona sta crescendo molto lentamente e che le previsioni dell’FMI non vanno oltre l’1% per quest’anno e per il prossimo. Se dovessimo far fronte a una crisi internazionale con problemi energetici imprevedibili, una crescita (anche minima) potrà essere sostenibile? In altre parole: Vladimir Putin sta minacciando la ripresa economica europea?”

Christine Lagarde:

“Instabilità, incertezza, fragilità geopolitica di certo non facilitano il lavoro che gli attori politici devono attuare per favorire la ripresa. Ma sa, non c’è niente che non porti con sé anche opportunità. Quel che sta accadendo rappresenta una sfida e costringe i Paesi a riesaminare le loro politiche energetiche e a riesaminare la routine già prestabilita in cui si muovono. Costringe l’Ucraina a rivedere le proprie politiche economiche, il ruolo della legge, deve trovare una governance, eliminare la corruzione. Tutti questi sono fattori positivi
che potrebbero essere il risultato di qualcosa che si presenta come pieno di incertezze”.

euronews:

“Sull’Ucraina. Il sostegno finanziario della comunità internazionale ammonta a 27 miliardi di dollari per i prossimi due anni di cui 14 o 18 arriveranno dall’FMI a patto che l’Ucraina attui un programma di riforme strutturali molto ambizioso. Quanto è realistico tutto ciò, dato il livello di corruzione in quel Paese e le continue minacce militari russe?”

Christine Lagarde:

“La prestazione del Paese sarà lo specchio della determinazione della
sua gente e delle sue autorità. Senza quella determinazione le cose non accadranno. Ma se c’è un intento comune per eliminare la corruzione, per stabilire una buona governance, per buoni appalti pubblici, per prezzi reali per l’energia e per riscattare il proprio destino economico, allora accadrà. E la comunità internazionale sosterrà quei Paesi”.

euronews:

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“I mercati hanno reagito in modo molto moderato o addirittura per nulla all’annessione della Crimea. Ciò è dato dal fatto che gli investitori globali semplicemente non si interessano dell’Ucraina? E se così fosse, chi sta pagando il prezzo economico per l’aggressione russa?”

Christine Lagarde:

“Ci sono state delle conseguenze per la ‘situazione ucraina’, come Lei l’ha definita. Per esempio il valore della valuta locale è calato del 30% e quello è stato un aggiustamento significativo del mercato. Ed è stata la conseguenza della decisione della Banca centrale di non sostenere più una valuta ancorata. Allo stesso modo c’è stato un deflusso significativo dalla Russia verso altre parti del mondo. Perché gli investitori riconoscono quando è giunto il tempo di andarsene”.

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