Robert Redford: "Resto un artista"

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Redford:“Ho presentato il mio Sundance channel in Francia perché la Francia per me era storia e libertà quando ero ragazzo”

Ne sono passati di anni da quando Robert Redford arrivò in Francia per fare il pittore, pronto anche a dormire sotto i ponti.

L’attore regista ha 74 anni, fondatore del canale televisivo Sundance, era a Cannes per il MIPCOM il mercato internazionale per la creazione, la co-produzione, l’acquisto, la vendita, il finanziamento e la distribuzione di contenuti audiovisivi sulle piattaforme internazionali.

A Cannes ha promosso il suo nuovo canale televisivo a euronews ha rivelato perché la Francia occupa un posto particolare nel suo cuore.

Toks Salako,euronews:
Perché ha scelto la Francia per lanciare la versione internazionale di Sundance Channel?

Robert Redford:
“Per un motivo personale, ho iniziato la mia carriera da artista qui. daragazzino ho iniziato a dipingere e qualcuno mi fece notare che non era una cosa importante per cui non ho mai pensato fosse una cosa seria.
Ma era un’attività che mi rilassava. Ho avuto un’infanzia difficile, combinavo guai e così mi sono fatto buttar fuori da scuola, ma non mi sono fatto tanti problemi perché quello che veramente volevo era partire. Volevo andare in un posto che avesse una storia, un senso comunitario e artistico. Questa era la Francia. Paris”.

Lei ha iniziato con il Sundance festival negli anni 80, un modo per contribuire allo sviluppo dell’industria del cinema, che era stata generosa con lei. Qual‘è stata la spinta per il canale televisivo?

“Per il canale televisivo? Il progetto è iniziato con quello che io chiamo Sundance Labs.
Nel 1980 avevo successo grazie ai miei film, il momento era tale per cui potevo continuare a fare i film che facevo o prendere una pausa per riflettere su un progetto buono per il cinema ma anche per me.
Dal momento che la mia natura è quella di essere indipendente, volevo creare qualcosa che potesse assecondarmi, portando un valore aggiunto al cinema.
Il concetto è quello di creare nuove opportunità per gli artisti, avere un posto dove crescere, il risultato è di creare audience per questi artisti.
Facendo questo, si crea una nuova categoria che può solo far bene al mondo del bussiness nel senso più ampio”.

euronews:
Come la sua esperienza può servire da ispirazione ai giovani registi?

“Penso che la mia indipendenza possa servire da esempio. Sono stato indipendente per tutta la mia vita, è così, è ho voluto restare così, ma non così tanto da rimanere fuori dal mondo.
Perché nel settore in cui noi lavoriamo qualsiasi cosa è intrattenimento. Questo è il nostro lavoro principale.
Ma si può intrattenere in modo diverso? Si può intrattenere? Puoi portare una ventata di novità in posti.
Il miglior esempio che posso dare è il mio lavoro la mia vita, la creazione di Sundance.
Oltre questo non saprei cosa mostrare come esempio.essere indipendenti non è da tutti. È un ruolo difficile in un mondo controllato da corporation.
Che hanno una formula infallibile per recuperare gli investimenti. Per cui a volte la sperimentazione o l’indipendenza sono viste in modo sinistro. Un rischio che può comportare grossi problemi”.

euronews:
È ancora un talent scout per giovani registi?

“Certo, tutto il mio lavoro visto in prospettiva prevede il continuo sviluppo.
Un numero sempre maggiore di registi frequenta i nostri laboratori. Tarantino, Darren Aronofsky, attori che sono qui oggi.
C‘è gente che in un momento o in un altro della propria carriera frequenta i nostri laboratori, attori, direttori, scrittori, per cui sono molto contento che in molti abbiano potuto approfittare. Ma si tratta anche di persone molto indipendenti”.

euronews:
Si ritiene un artista o un uomo d’affari?

“Non un uomo d’affari di certo. È come la parola brand. Se qualcuno mi dice: “Wou, hai un ottimo marchio”, mi rende nervoso, perché il marchio per è quello che si stampa sulla pelle di un animal. E io non mi riconosco in questo. Lo capisco ma comunque sia è piuttosto strano. Gli affari non sono mai stati una passione per m, mi ritengo piuttosto un artista.
Continuo a fare l’artista e ho fiducia nelle persone che lavorano con me per gli affari”.

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