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Scandali e privilegi: le regole di trasparenza ed etica per i legislatori europei

Edificio del Parlamento europeo a Bruxelles.
Edificio del Parlamento europeo a Bruxelles. Diritti d'autore  Philippe STIRNWEISS/EP
Diritti d'autore Philippe STIRNWEISS/EP
Di Paula Soler
Pubblicato il
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I recenti scandali hanno puntato i riflettori sulla trasparenza delle attività degli eurodeputati. C'è un codice di condotta, aggiornato nel 2023, per prevenire i conflitti di interesse: cosa prevede e come si confronta con la norma in altri Paesi dell'Ue?

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Una nuova indagine sulla corruzione, legata all'azienda tecnologica cinese Huawei, le conclusioni del tribunale francese, che ha condannato Marine Le Pen per appropriazione indebita, e la proposta ungherese di sottoporre gli eurodeputati a obblighi di divulgazione simili a quelli delle loro controparti nazionali: queste recenti vicende hanno messo sotto i riflettori la trasparenza e l'etica dei parlamentari europei.

Gli eurodeputati devono attenersi a un Codice di condotta, che definisce le regole sulla trasparenza e sull'etica delle lobby. Quindi, cosa prevede? E come si colloca rispetto alla norma degli altri Paesi dell'Ue?

Considerate il Codice di condotta come il regolamento del Parlamento. Introdotto per la prima volta nel 2012 e aggiornato nel 2023, è stato concepito per monitorare l'attività degli eurodeputati, garantendo che agiscano con integrità, trasparenza e onestà, e salvaguardando al contempo la reputazione/autorevolezza dell'istituzione.

Le norme Ue sulla trasparenza

Il Codice si basa sul principio che il servizio pubblico deve essere libero da conflitti di interesse, sia finanziari che familiari. A tal fine, gli eurodeputati devono tenere separati i loro interessi personali da quelli professionali e dichiarare i loro interessi privati, i loro beni e qualsiasi potenziale conflitto di interessi.

Ad esempio, in seguito allo scandalo del Parlamento europeo, legato al cosiddetto Qatargate, gli eurodeputati devono ora dichiarare qualsiasi guadagno da attività esterne che superi i 5.000 euro in un anno solare. Tuttavia, a differenza di altri Paesi, le norme dell'Unione europea consentono ai deputati di avere lavori esterni, il che ha già suscitato critiche da parte delle Ong e delle organizzazioni della società civile.

Per garantire ulteriormente la trasparenza, gli eurodeputati devono anche pubblicare le registrazioni dei loro incontri con lobbisti e funzionari all'interno o all'esterno dell'Ue, nonché di qualsiasi viaggio o evento in cui le spese di viaggio, alloggio o altro sono coperte da terzi. Queste informazioni sono disponibili pubblicamente sul loro profilo, a eccezione delle loro dichiarazioni patrimoniali, che rimangono private.

Se un deputato riceve un regalo di valore superiore a 150 euro mentre è in servizio, deve essere dichiarato e registrato in un registro pubblico, che potete controllare voi stessi se siete curiosi di sapere cosa c'è nella stanza del tesoro del Parlamento.

Naturalmente, le regole hanno poco significato se non vengono applicate. Gli eurodeputati che violano il codice possono incorrere in sanzioni da parte del presidente del Parlamento europeo - attualmente Roberta Metsola. Le sanzioni saranno poi annunciate pubblicamente in seduta plenaria.

Tuttavia, queste regole variano a livello nazionale e i membri dei diversi parlamenti hanno le proprie norme in materia di trasparenza, lobbismo e conflitti di interesse. Euronews ha analizzato la situazione in Ungheria, Spagna, Italia, Francia e Germania. Ecco una sintesi:

Il progetto di legge ungherese si rivolge agli eurodeputati

Il mese scorso, il partito ungherese al governo Fidesz-Kdnp ha proposto una nuova legge che potrebbe sottoporre i parlamentari europei a regole di trasparenza simili a quelle dei loro omologhi nazionali. Ciò comporterebbe una dichiarazione dei beni all'inizio e alla fine del mandato.

Le dichiarazioni si estenderebbero anche ai membri della famiglia, che vivono nello stesso nucleo familiare dell'europarlamentare, ma mentre i primi sarebbero pubblici, i secondi non dovrebbero esserlo.

Tali dichiarazioni devono includere proprietà e veicoli, investimenti, qualsiasi reddito o remunerazione regolare e qualsiasi posizione in una società o in un'organizzazione pubblica senza scopo di lucro.

Il nuovo progetto di legge prevede anche che i deputati che non rispettano le nuove dichiarazioni di trasparenza possano vedersi revocare il mandato dall'Ufficio elettorale nazionale (Neo) e minaccia di colpire il leader dell'opposizione Péter Magyar.

Le regole spagnole per i lobbisti non funzionano davvero

In Spagna, ad esempio, non esiste un registro dei lobbisti come a livello europeo, ma sia i deputati che i senatori sono obbligati a pubblicare la loro agenda istituzionale, compresi gli incontri con i cosiddetti "rappresentanti di interessi".

In pratica, però, questo divieto non impedisce ai lobbisti di organizzare i loro incontri con i parlamentari senza lasciare traccia, secondo un recente rapporto dell'Ufficio conflitti di interesse del Parlamento spagnolo.

Per quanto riguarda i regali, le regole sono molto simili a quelle seguite dagli eurodeputati a Bruxelles. Sia i deputati che i senatori non possono accettare regali che potrebbero essere visti come un tentativo di influenzare le loro decisioni. Se il valore supera i 150 euro, non devono accettarli, a meno che non si tratti di un regalo personale di amici o familiari o di uno sconto generale disponibile per tutti. Se ricevono regali in occasione di eventi ufficiali, devono consegnarli alla Camera affinché vengano registrati e pubblicati sul sito web.

I membri devono inoltre dichiarare quali attività professionali hanno svolto negli ultimi cinque anni e se hanno ricevuto donazioni, regali o assistenza finanziaria che potrebbero influenzare il loro lavoro. Devono inoltre dichiarare se hanno collaborato con fondazioni o associazioni.

Tutte queste informazioni devono essere pubblicate sul sito web del Congresso o del Senato, in modo che ogni cittadino possa consultarle in modo chiaro e accessibile.

Il codice di condotta italiano per i parlamentari non è vincolante

In teoria, i deputati e i senatori italiani hanno due serie di regole da seguire: i codici di condotta introdotti nel 2016 per la Camera dei Deputati e nel 2022 per il Senato - ma cosa comportano?

Sia i deputati che i senatori sono tenuti a presentare, entro tre mesi dall'elezione, una dichiarazione patrimoniale che comprenda la dichiarazione dei redditi, le proprietà e le spese per la campagna elettorale. I parlamentari hanno un passo in più: devono dichiarare anche eventuali ruoli ricoperti in società private o pubbliche entro 30 giorni dalla loro elezione. Tutto questo viene pubblicato online per essere consultato dal pubblico.

Quando si tratta di regali, le cose si fanno interessanti. La Camera dei Deputati ha una regola chiara: niente doni di valore superiore a 250 euro. Se il viaggio, l'alloggio o i pasti sono pagati da altri - ad esempio da un organizzatore di eventi - anche questo deve essere reso pubblico.

Il Senato, invece, è molto più permissivo. Invece di fissare un limite, ai senatori viene semplicemente chiesto di assicurarsi che i regali accettati siano in linea con le "consuetudini di cortesia", il che sembra abbastanza vago da lasciare un ampio margine di manovra.

Ma ecco la vera novità. Il codice del Senato è vincolante, mentre quello della Camera bassa non lo è, il che lo rende più un insieme di suggerimenti che regole vere e proprie.

La Francia ha istituito un organo di controllo indipendente

Dal 2013, la Francia ha intensificato la vigilanza sulle attività politiche con la creazione dell'Alta Autorità per la Trasparenza della Vita Pubblica (Haute Autorité pour la Transparence de la Vie Publique, Hatvp). Questo organo di vigilanza indipendente è stato concepito per tenere d'occhio i funzionari eletti, ma secondo Le Monde si concentra soprattutto sulla cattiva condotta finanziaria e sul controllo delle spese, mentre i problemi etici spesso passano in secondo piano.

Nel 2017, il governo di Emmanuel Macron ha introdotto una legge per "ripristinare la fiducia nella vita pubblica", ampliando il ruolo dell'Hatvp. Tra le nuove responsabilità, il monitoraggio dell'occupazione dei familiari e l'obbligo per i candidati alla presidenza di dichiarare non solo i loro beni, ma anche i loro interessi.

Qualche anno dopo, nel 2019, un'altra legge ha affidato ulteriori compiti all'Hatvp, assumendo le funzioni precedentemente gestite dalla Commission de Déontologie de la Fonction Publique.

Oggi, le dichiarazioni di interessi e attività di deputati, senatori e membri del Parlamento europeo sono disponibili pubblicamente sul sito web dell'Alta Autorità. Per gli eurodeputati francesi, le dichiarazioni patrimoniali sono state incluse dal 2019.

La mancata dichiarazione, le omissioni o le false dichiarazioni espongono i politici a una responsabilità fino a tre anni di reclusione e a una sanzione di 45.000 euro.

La Germania ha introdotto un registro per la trasparenza

Dal 2021, la Germania ha notevolmente inasprito le regole di trasparenza e di etica per i membri del Bundestag con una legge sulla trasparenza, che impone loro di dichiarare tutti gli interessi che rappresentano.

Oggi i parlamentari devono dichiarare le partecipazioni societarie superiori al 5 per cento, un cambiamento importante rispetto alla precedente soglia del 25 per cento. Anche le leggi sulla corruzione sono state inasprite, con pene che vanno da uno a dieci anni di carcere.

Per prevenire i conflitti di interesse, i membri del Bundestag non possono accettare denaro o benefici che vadano oltre il loro stipendio ufficiale, soprattutto se sono dati in previsione di favori politici. Inoltre, non possono ricevere pagamenti senza fornire in cambio un servizio legittimo, anche se le donazioni restano consentite.

I parlamentari devono dichiarare i loro lavori secondari passati e attuali, tra cui consulenze, attività di lobbying, scrittura o docenza, a meno che queste attività non fruttino meno di 1.000 euro al mese o 10.000 euro all'anno.

La mancata comunicazione delle informazioni richieste può comportare multe fino a mezzo anno di stipendio.

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