Per la magistratura tedesca due libanesi e un egiziano fermati a Berlino dovevano fornire le armi per attacchi terroristici contro obiettivi ebraici. Gli arrestati a Rotterdam e Copenhagen forse parte della stessa rete
Almeno sette persone sono state arrestate tra Danimarca, Germania e Paesi Bassi per sospetto terrorismo.
La polizia tedesca ha comunicato tre arresti (più uno a Rotterdam) di persone accusate di essere membri di un "gruppo terroristico straniero", nel caso specifico Hamas, e di essere incaricati di fornire armi per eventuali attacchi contro obiettivi ebraici in Europa.
Gli investigatori hanno precisato che i tre arrestati a Berlino sono di nazionalità libanese ed egiziana, ma non se avessero piani precisi o in corso per un attentato.
"Dopo i terribili attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana, nelle ultime settimane anche nel nostro Paese sono aumentati gli attacchi contro gli ebrei", ha detto il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann, in un comunicato.
Un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha negato alla Reuters che "vi siano membri di Hamas detenuti in Danimarca, Germania o in qualsiasi altro Paese europeo. La pubblicazione di queste accuse mira a influenzare il sostegno alla Palestina in Europa".
Non è chiaro neanche se le retate nei tre Paesi siano connesse, ma in Danimarca la polizia ha dichiarato di avere condotto diverse operazioni lavorando "in stretta collaborazione con i nostri partner stranieri".
Secondo le indagini, i tre arrestati in Danimarca stavano "preparando un atto terroristico" con il sostegno anche di Loyal to Familia, una gang formatasi a Copenhagen nel 2012 e protagonista di rapine, estorsioni e spaccio di droga. Nel gennaio 2020, un tribunale danese ha messo la gang fuori legge sul territorio nazionale.
"Ci sono persone che vivono in Danimarca ma che sono contrarie alla nostra società, con tutto ciò che essa comporta", ha dichiarato la premier Mette Frederiksen.
Frederiksen e altri funzionari governativi non hanno menzionato Hamas, ma da due mesi il conflitto in corso a Gaza ha mobilitato le comunità islamiche presenti in vari paesi d'Europa e infiammato gli attriti con le realtà locali.
A inizio mese il parlamento danese ha approvato una legge che vieta il "trattamento inappropriato di testi con significato o riconoscimento religioso", dopo un'ondata di roghi del Corano nel Paese e nella vicina Svezia che aveva spaccato la società.
Le autorità danesi hanno mantenuto l'allerta terroristica al secondo livello più alto sulla scala nazionale e hanno ordinato di aumentare la sicurezza intorno a sinagoghe e altri luoghi culturali e sociali ebraici.
La Danimarca "ha portato alla luce un'infrastruttura di Hamas sul territorio europeo che aveva l'obiettivo di uccidere civili innocenti", si legge in una dichiarazione diffusa dell'ufficio del Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
Nei Paesi Bassi, invece, la polizia ha arrestato un 57enne a Rotterdam su richiesta della Germania. L'allerta antiterrorismo è stata innalzata in settimana a minaccia "sostanziale", con particolare attenzione ai tradizionali mercatini di Natale di questo periodo.