Terrorismo, allerta livello 4 in Svezia (dopo i fatti che hanno visto bruciare in piazza il Corano)

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Di Cecilia CacciottoAgenzie
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Il premier parla di decisione strategica per tutelare i valori democratici del Paese. Intanto infuria il dibattito sulla legge che tutela la libertà di espressione e consente anche di dar fuoco a simboli religiosi in pubblico

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Stoccolma ha deciso di alzare il livello di allerta contro le minacce terroristiche da 3 a 4, in una scala in cui il massimo è 5. 

La decisione è arrivata dopo una serie di manifestazioni, autorizzate, in cui è stato bruciato il Corano: le manifestazioni hanno avuto una forte eco internazionale e secondo i Servizi interni svedesi adesso la possibilità di rappresaglie violente è fondata.

Alcuni attentati sarebbero già stati sventati dalle forze dell'ordine.

Il premier svedese, Ulf Kristersson, ha precisato "Capisco che molti svedesi in questo momento siano preoccupati per il significato del nuovo e innalzato livello di minaccia. A tutti voi voglio dire che dobbiamo continuare a vivere la nostra vita come sempre. Tuteliamo la nostra società da coloro che la minacciano. Difendiamo i nostri valori democratici, ma proteggiamo prima di tutto noi stessi. Difendiamo il nostro stile di vita proteggendoci".

Sempre secondo il premier, Hezbollah in Libano, al-Shabaab in Somalia  e al Qaida hanno lanciato l'appello per vendicare  il Corano bruciato in piazza. 

Difendiamo i nostri valori democratici, ma proteggiamo prima di tutto noi stessi
Ulf Kristersson, premier svedese

Terrorismo, cosa significa il livello di micaccia 4

Il livello 4 è quello di "minaccia elevata". La decisione di attivarlo è arrivata perché, come ha spiegato il direttore dei Servizi segreti svedesi antiterrorismo (Säpo), Charlotte von Essen, negli ultimi mesi la Svezia è passata dall'essere un obiettivo "legittimo" a un obiettivo "prioritario" per gli attacchi terroristici. L'ultima volta che il livello era stato alzato fino a questo punto era nel novembre del 2015, dopo gli attacchi di Parigi. (In quella  occasione, l'allerta era rimasta alta per cinque mesi, fino al marzo del 2016).

Von Essen ha detto anche che, in questo caso, l'innalzamento di livello non è legato a uno specifico avvenimento, ma è una decisione tattica e strategica. Non c'è dubbio che gli episodi che hanno visto bruciare il Corano in pubblico siano comunque alla base dei timori in seno a politici e Servizi.

Tra gli episodi più eclatanti, quello di  fine giugno, quando un uomo ha avvolto nella pancetta una copia del Corano e ha poi dato fuoco. (Qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi di infiltrazioni russe al fine di creare disordine internazionale - pronta la reazione del presidente turco, per esempio -  per rallentare l'ingresso della Svezia nella Nato).

Legge (e dubbi) sulla libertà d'espressione

La manifestazione era stata autorizzata e la polizia era presente per tutelare il manifestante e il suo diritto di esprimere liberamente il suo pensiero, la legge in questo caso è particolarmente permissiva, se così possiamo dire, in Svezia  e non vieta appunto  di bruciare testi sacri o oggetti religiosi  (cosa che in altri Stati potrebbe essere considerato un crimine d'odio). Il fatto aveva suscitato reazioni internazionali, dal presidente della Turchia al Papa, fino a manifestazioni di  protesta a Baghdad.

Va da sé che in Svezia si sia  aperto un dibattito sul tema, e anche se il governo ha escluso la possibilità di modificare la legge sulla libertà d'espressione, si dibatte sulla possibilità di autorizzare la polizia a intervenire, per evitare per esempio di bruciare il Corano (o oggetti religiosi), perché la cosa può costituire una minaccia alla sicurezza nazionale.

 Il primo ministro in sintesi ha dichiarato che "non tutto ciò che è legale è anche appropriato", e riferendosi ai Democratici (il partito di estrema destra che dà un appoggio esterno al suo governo) ha invitato a fare attenzione al modo in cui ci si esprime: "Non c'è ragione di offendere intenzionalmente qualcuno, perché il rischio e che ciò ci si ritorca contro".

Solo pochi giorni fa, il 14 agosto, nonostante le segnalazioni dei Servizi, è stata autorizzata un'altra manifestazione legata al Corano, questa volta la richiesta è stata fatta da cittadini iracheni.

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