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Proteste università Usa: più di duemila arresti in tutto il Paese, sgomberato accampamento Ucla

Agenti di polizia durante lo sgombero dell'accampamento di protesta all'Università della California di Los Angeles, 2 maggio 2024
Agenti di polizia durante lo sgombero dell'accampamento di protesta all'Università della California di Los Angeles, 2 maggio 2024 Diritti d'autore Jae C. Hong/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Jae C. Hong/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Gabriele BarbatiMichela Morsa
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La polizia ha usato la forza con i manifestanti filopalestinesi che hanno opposto resistenza e ha arrestato almeno 200 persone. Tensioni con le forze dell'ordine anche in altre università degli Usa dopo l'evacuazione forzata della Columbia university di New York

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La polizia ha terminato lo sgombero dei manifestanti pro Palestina nel campus dell'University of California a Los Angeles (Ucla), ore dopo avere dato l'ordine di disperdersi alle centinaia di studenti e attivisti che manifestano a sostegno dei palestinesi e di Gaza. 

Molte persone si sono allontanate pacificamente, ma molti altrimanifestanti hanno opposto resistenza usando tavole di compensato, barriere metalliche e persino ombrelli. Gli agenti hanno usato granate stordenti e formato cordoni contro le avanzate occasionali di gruppi di giovani, ma anche proiettili di gomma.

 Secondo quanto riporta il Los Angeles Times, che cita il dipartimento di polizia della città, sono stati arrestati 209 manifestanti filopalestinesi, portati via con le mani legate dietro la schiena da fascette di plastica. Non è chiaro quanti di loro siano studenti della Ucla. 

Gli studenti si erano barricati nel campus a seguito dei violenti scontri avvenuti martedì sera (mercoledì in Italia) con un gruppo di filoisraeliani arrivati all'accampamento dei manifestanti con mazze e gas lacrimogeni. I tafferugli hanno causato una almeno 25 feriti. Decine di agenti in tenuta antissommossa hanno presidiato per ore l'ateneo, per poi precedere allo sgombero nella notte.  

Il discorso di Joe Biden alla Casa Bianca

Durante un discorso alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato gli eventi degli ultimi due giorni nelle università del Paese. Ha condannato le proteste violente, citando il vandalismo, la violazione di domicilio e la cancellazione delle lezioni. 

Biden ha anche detto che il diritto alla libertà di parola deve essere protetto. Ma "le proteste violente non sono protette, le proteste pacifiche sì". "Non siamo una nazione autoritaria in cui mettiamo a tacere le persone e schiacciamo il dissenso... ma non siamo nemmeno un Paese senza legge", ha dichiarato. 

Al termine del suo intervento, rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente ha detto di non ritenere che la Guardia nazionale debba intervenire nelle proteste e che i disordini del campus non gli hanno fatto riconsiderare alcuna politica in Medio Oriente.

Stati Uniti, proteste pro Gaza sono scoppiate in 60 università

Da settimane gli studenti si sono mobilitati in vari atenei statunitensi per chiedere la fine dell'intervento militare israeliano a Gaza e alle università stesse di ritirare eventuali investimenti in aziende che abbiano legami con Israele (con i fondi derivanti dalle rette degli studenti e da donazioni).

Novanta persone sono state fermate mercoledì sera (giovedì in Italia) all'università di Dartmouth nel New Hampshire, ha dichiarato la polizia della città di Hanover. Sono stati effettuati arresti anche al'università del Texas a Dallas e alla Tulane University a New Orleans, in Luisiana.

Come mostra una mappa del New York Times, le proteste hanno coinvolto dal 18 aprile sempre più atenei degli Stati Uniti, da quelli privati più prestigiosi, parte dell'Ivy League, a quelli statali. Con gli avvenimenti degli ultimi due giorni all'Ucla e alla Columbia university, la mobilitazione si è allargata ancora di più, raggiungendo una sessantina di campus

Mercoledì mattina ora italiana, infatti, la polizia ha sgomberato anche le proteste alla Columbia University e al City College di New York, arrestando un totale di 300 manifestanti con l'accusa di violazione di proprietà privata e danneggiamento.

Finora sono state arrestate più di duemila persone che hanno partecipato alla rivolta delle università americane.

L'Associazione americana dei professori universitari e la commissione del Pulitzer dalla parte degli studenti

La commissione del premio Pulitzer ha rilasciato una dichiarazione in cui riconosce il lavoro degli studenti giornalisti di tutto il Paese che stanno coprendo le proteste pro-Palestina nei loro campus. La commissione ha riconosciuto in particolare il lavoro degli studenti giornalisti della Columbia university, sede del premio Pulitzer, per aver documentato l'irruzione della polizia a New York il 30 aprile.

La sezione della Columbia university dell'Associazione americana dei professori universitari ha chiesto un voto di sfiducia contro la presidente della Columbia Minouche Shafik. In un comunicato l'associazione ha criticato la decisione di Shafik, del consiglio di amministrazione dell'università e di altri funzionari di chiamare gli agenti di polizia di New York per sgomberare gli studenti in protesta.

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