Il PiS perde la guida del Sejm affidata al cristiano democratico, Szymon Holownia, leader del partito Polonia 2050. La maggioranza europeista può ora appoggiare un nuovo governo
La Camera bassa del parlamento polacco (Sejm) ha scelto il leader del partito cristiano-democratico Polonia 2050 come suo presidente. Szymon Holownia ha vinto con 265 voti contro i 193 ottenuti dalla candidata di Diritto e giustizia,Elzbieta Witek.
L'alleanza dei partiti guidata dall'ex premier e presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha passato il primo banco di prova. La Coalizione civica di Tusk, insieme all'alleanza della Terza Via (di cui fa parte Polonia 2050) e ai deputati della sinistra di Lewica, gode di una maggioranza di 248 seggi su 460.
Il premier uscente Mateusz Morawiecki, incaricato di formare un nuovo governo dal suo collega di partito e presidente della repubblica, Andrzej Duda, non ha i numeri per governare.
Tusk e i suoi alleati accusano Duda di non rispettare la volontà degli elettori non dandogli la prima possibilità di governare. L'ex primo ministro ha promesso di risolvere i contrasti con la Commissione europea per il rispetto dello stato di diritto e di rafforzare le alleanze con gli altri Paesi mentre continuano gli effetti della guerra nella vicina Ucraina.
Nel suo discorso al Sejm riunito per la prima volta, Morawiecki ha espresso il desiderio di costruire un nuovo governo che superi le divisioni di partito. Quando ha lanciato l'appello ai partiti di opposizione, è scattata la risata tra gli scranni dei partiti avversari.
Il mandato di Duda durerà ancora un anno e mezzo, ma è quasi scontato che il capo dello Stato avrà un rapporto difficile con il nuovo governo guidato da Tusk.
La grande coalizione di opposizione mette insieme un ampio numero di partiti, dai conservatori alla sinistra. Hanno corso separatamente, promettendo di lavorare insieme per mettere fine a otto anni di governo guidato da Diritto e Giustizia. Holownia è stato sostenuto anche dal partito di estrema destra "Confederazione, libertà e indipendenza".
In Senato la coalizione di Tusk ha ottenuto 66 dei 100 seggi.