Papa Francesco sul volo di ritorno a Roma: "Per i migranti il peggior cimitero è il Nord Africa"

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Di Michela Morsa
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Il pontefice, di ritorno da cinque giorni di presenza alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, ha affrontato nuovamente il tema delle migrazioni, influenzate anche dalla diseguaglianza economica e dai cambiamenti climatici

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Il Mediterraneo è un cimitero per i migranti, ma il Nord Africa è un cimitero ben più grande e peggiore: Papa Francesco è tornato a parlare di questioni migratorie, esprimendo la sua preoccupazione per la situazione nei Paesi africani che affacciano sul Mar Mediterraneo. 

Sul volo di ritorno dalla visita di cinque giorni a Lisbona, dove ha partecipato alla Giornata mondiale della gioventù, il pontefice ha affrontato con i giornalisti diversi temi, tra cui quello dell'immigrazione. Solo un paio di settimane fa Bergoglio aveva esortato i leader mondiali ad aiutare i migranti bloccati nel deserto tra Libia e Tunisia, ricordando gli eventi climatici estremi e la necessità di affrontare il riscaldamento globale. 

Durante la conferenza stampa ad alta quota, Papa Francesco ha promesso di discutere a fondo la situazione con vescovi e politici a fine settembre a Marsiglia, dove si terranno una serie di incontri organizzati dalla diocesi della città - l'evento è chiamato appunto "Incontri mediterranei" - sui temi della disuguaglianza economica, delle migrazioni e del cambiamento climatico

"È un problema che mi preoccupa, è criminale lo sfruttamento dei migranti", ha detto il pontefice, riferendosi in particolare ai "lager del Nord Africa". Papa Francesco ha sottolineato che Mediterranea Saving Humans "sta lavorando per riscattare i migranti nel deserto tra la Libia e la Tunisia". 

Il dolore per i migranti che muoiono durante la traversata si abbina a quello per gli abusi sui minori, una "peste tremenda" verso la quale Bergoglio ha ribadito "tolleranza zero". Proprio durante questo viaggio in Portogallo il Papa ha voluto incontrare un gruppo di vittime di abusi, prendendo le parti nello scandalo che ha travolto la Chiesa portoghese che, dal 1950 a oggi, ha "ospitato" quasi 5mila casi di abuso sessuale su minori. "Parlare con le persone abusate è stata un'esperienza molto dolorosa", ha detto Francesco. 

La chiusura della Giornata mondiale della gioventù

Ma il Papa ha raccontato anche dei momenti di gioia vissuti in questi giorni. "I giovani sono una sorpresa", ha detto il pontefice, che ritiene questa sia la Giornata mondiale della gioventù "più numerosa e organizzata meglio" delle quattro a cui ha partecipato. 

E ha spiegato perché ha fatto discorsi breve e spesso a braccio quando si è rivolto ai giovani fedeli a Lisbona: bisogna andare "all'essenziale", dal momento che il tempo della loro attenzione è di "otto minuti". E ha lanciato un monito a tutti i parroci: "Le omelie alle volte sono una tortura".  

Il Papa ha vissuto cinque giorni molto intensi, che sembravano impensabili dopo l'intervento all'addome. E invece Francesco ha confermato la sua forza di volontà, che supera malanni ed età. La stanchezza, anche legata al caldo e ai ritmi serrati delle giornate, traspare in alcuni momenti, ma difficilmente un 86enne si sottoporrebbe ad un simile tour de force. Ai giornalisti il Papa parla anche della sua salute: "Sto bene", assicura, riferendo che non ha problemi di vista.

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