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A Londra la conferenza sul Sudan per raccogliere fondi per le vittime della guerra civile

Bancarelle distrutte dai recenti combattimenti sono visibili al mercato di Allafah ad Al Kalalah, 27 marzo 2025
Bancarelle distrutte dai recenti combattimenti sono visibili al mercato di Allafah ad Al Kalalah, 27 marzo 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Euronews & Marco Fazzini Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nel secondo anniversario dello scoppio della guerra civile in Sudan, il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha annunciato 140 milioni di euro di nuovi aiuti durante una conferenza internazionale a Londra

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Diplomatici e operatori umanitari di tutto il mondo si sono incontrati a Londra per sollecitare un maggiore impegno umanitario, nel tentativo di aiutare le persone colpite dalla guerra civile in corso da due anni in Sudan.

Secondo le Nazioni Unite, il conflitto ha causato decine di migliaia di morti, 12,6 milioni di sfollati e carestia in gran parte del Paese.

L'Unione africana ha ospitato la conferenza di un giorno insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Unione Europea.

Hanno chiesto "l'immediata cessazione delle ostilità", ma il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha affermato che la pace richiederà tempo, maggiori sforzi internazionali e "una paziente diplomazia".

L'obiettivo principale della conferenza non era negoziare la pace, ma rispondere a quella che le Nazioni Unite hanno definito la peggiore crisi umanitaria del mondo.

Londra, alla conferenza per il Sudan esclusi governo e Rsf

All'evento hanno partecipato rappresentanti dei Paesi occidentali, delle organizzazioni internazionali e dei Paesi limitrofi, ma non era presente nessuno del Sudan.

Non sono stati invitati né l'esercito sudanese né il gruppo paramilitare rivale delle Rapid support forces (Rsf).

Lammy ha detto ai delegati che "molti hanno rinunciato al Sudan", suggerendo che il conflitto probabilmente continuerà. Ha affermato che il più grande ostacolo alla pace è la "mancanza di volontà politica".

"Dobbiamo convincere le parti in conflitto a proteggere i civili, a far entrare e attraversare il Paese agli aiuti e a mettere la pace al primo posto", ha detto Lammy.

La guerra è iniziata il 15 aprile 2023, dopo che le tensioni tra l'esercito sudanese e l'Rsf sono sfociate in una guerra civile.

I combattimenti sono iniziati nella capitale Khartoum e si sono diffusi in tutto il Paese, con almeno 20mila morti, anche se il numero reale è probabilmente molto più alto.

Il mese scorso l'esercito sudanese ha ripreso Khartoum, considerata una vittoria fondamentale. Tuttavia, l'Rsf controlla ancora gran parte della regione occidentale del Darfur e altre aree.

Il Sudan alle prese con la carestia

Le Nazioni Unite hanno riferito che oltre 300 civili sono stati uccisi nel Darfur durante i recenti combattimenti.

Al centro il ministro degli Esteri britannico David Lammy
Al centro il ministro degli Esteri britannico David Lammy Isabel Infantes/AP

La guerra ha causato carestie in alcune parti del Sudan e ha costretto oltre 12,6 milioni di persone a fuggire dalle loro case. Più di tre milioni hanno attraversato i Paesi vicini, come il Ciad e l'Egitto. Entrambe le parti in conflitto sono state accusate di crimini di guerra.

Il World food program afferma che quasi 25 milioni di persone - metà della popolazione sudanese - stanno affrontando la fame estrema.

Oxfam ha avvertito che la crisi potrebbe estendersi ai Paesi vicini. Nel Sud Sudan, dove c'è anche instabilità, l'arrivo dei rifugiati dal Sudan ha messo sotto pressione le già limitate risorse e ha peggiorato le tensioni locali.

Lammy, che a gennaio ha visitato il confine tra Sudan e Ciad, ha sottolineato la necessità di fermare la diffusione dell'instabilità.

"Questo fenomeno spinge la migrazione dal Sudan e dalla regione in generale, e un Sudan sicuro e stabile è vitale per la nostra sicurezza nazionale", ha dichiarato.

Ha aggiunto che la conferenza mirerà a trovare un modo per porre fine alle sofferenze, ma il Regno Unito e gli altri Paesi occidentali hanno un potere limitato per fermare i combattimenti.

Famiglie sudanesi sfollate a Omdurman
Famiglie sudanesi sfollate a Omdurman AP Photo

Il governo sudanese ha criticato la conferenza per essere stato esculo, invitando invece gli Emirati Arabi Uniti, accusati di sostenere l'Rsf.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno negato queste affermazioni.

Lana Nusseibeh, viceministro degli Emirati Arabi Uniti per gli Affari politici, ha dichiarato che entrambe le parti stanno commettendo atrocità. Ha invitato le due parti a smettere di prendere di mira gli operatori umanitari e a concordare un cessate il fuoco.

Alla conferenza erano attesi anche gli Stati Uniti, che hanno tagliato la maggior parte degli aiuti esteri.

Prima dell'incontro, Lammy ha annunciato un finanziamento di 140 milioni di euro per fornire cibo a 650mila persone in Sudan nel corso del prossimo anno, nell'ambito del bilancio per gli aiuti esteri del Regno Unito.

A febbraio, il Regno Unito ha ridotto la spesa per gli aiuti dallo 0,5 per cento allo 0,3 per cento del pil per aumentare la spesa militare.

Tuttavia, il Primo Ministro Keir Starmer ha dichiarato che il Sudan, insieme all'Ucraina e a Gaza, rimarrà una priorità per il sistema di aiuti britannico.

Video editor • Lucy Davalou

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