Pacchetto UE sulll'energia: dalle ONG allarme energie rinnovabili a rischio

Pacchetto UE sulll'energia: dalle ONG allarme energie rinnovabili a rischio
Di Euronews
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Da alcuni documenti trapelati della Commissione europea, la nuova strategia per l'unione energetica penalizza le rinnovabili e pone obiettivi poco ambiziosi sul risparmio energitico

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Preoccupazione degli attivisti per la strategia della Commissione europea in materia energetica. Il cosiddetto pacchetto per l’Uinione unergetica mira a migliorare l’approvvigionamento energetico per l’Unione europea e ridurre l’inquinamento per il 2030.
Ma secondo alcune indiscrezioni, l’insieme di proposte che verrà presentato mercoledì abolisce la possibilità per le energie rinnovabili di avere la priorità sul mercato.
Tara Connolly, di Greenpeace Europe, sostiene che “in questo modo gli operatori delle reti potranno immettere altre tecnologie sul sistema – come l’ energia nucleare, o a base di carbone – aumentando di fatto la difficoltà di accesso alle energie rinnovabili “.

Le ONG temono che questa strategia non permetta la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e chiedono di porre obiettivi più ambiziosi di risparmio energetico, che per adesso sono stabiliti al 30%.

L’obiettivo è limitare i decessi per inquinamento, come spiega Brook Riley di Friends of the Earth Europe.
“Puntando al 40% potremmo salvare da qui al 2030 quasi 250.000 vite. Eviteremmo le morti premature che al momento sono causate dalla cattiva qualità dell’aria. Inoltre verranno creati centinaia di migliaia di posti di lavoro”

Tuttavia una nota positiva c‘è e su quella gli ambientalisti sono d’accordo. Il pacchetto prevede la possibilità per i cittadini di produrre, conservare e vendere la loro energia. Ma il settore industriale auspica una minore interferenza da parte dei poteri pubblici.

“Basta con i sussidi e le interferenze sul mercato – afferma Hans Ten Berge segretario generale di Eurelectric – . Bisogna poter competere con i pannelli solari, con l’incenerimento decentrato, competere con le reti, con le batterie, e trovare la miglior soluzione economica per i cittadini. Ciò non può essere deciso negli uffici di Bruxelles, e nemmeno dai legislatori, ma sarà determinato dai consumatori “

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