Un uomo invisibile, che si mimetizza perfettamente con l'ambiente che lo circonda, con l'obiettivo di dimostrare che tutti i luoghi e gli oggetti hanno un'anima che li caratterizza. Questo è il leitmotiv di **"Visible Invisible", la mostra dell'artista cinese Liu Bolin, in scena al Mudec di Milano.
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"Penso tutto il tempo perché voglio farlo, in una parola penso alle cose fatte dagli umani stessi. Voglio trovare un potenziale collegamento tra gli umani e le cose fatte dagli umani", dichiara l'artista cinese.
L'esposizione raccoglie una cinquantina di fotografie di Liu Bolin - che usa la tecnica del bodypainting per mimetizzarsi con lo sfondo - tra le quali un inedito della Pietà Rondanini, scattato al Castello Sforzesco di Milano. C'è anche il ciclo "Migrants", che ha coinvolto dei rifugiati-performers, ospiti di alcuni centri d’accoglienza in Sicilia.
"Visible Invisible" è in mostra al Mudec fino al prossimo 15 settembre.