Il film, diretto da Hancock, racconta la storia degli uomini che hanno dato la caccia alla coppia criminale.
È sempre stata una storia d'amore e pistole; è diventata il racconto sincopato di chi vi ha posto fine. Con "Highwaymen - L'ultima imboscata", film diretto da John Lee Hancock, la narrazione si capovolge e a diventare protagonisti sono i due ex texas rangers, interpretati da Kevin Costner e Woody Harrelson, che diedero la caccia e uccisero i criminali Bonnie e Clyde.
Kevin Costner ha spiegato il ribaltamento della prospettiva, voluto dal regista: "Abbiamo scelto la storia di Bonnie e Clyde e - piuttosto che ripercorrere la loro, di storia - abbiamo raccontato quella degli uomini che li hanno braccati e che hanno rischiato la loro vita per porre fine a un'ondata di omicidi in America".
Bonnie la cameriera e Clyde il delinquente che nasce di piccolo cabotaggio: insieme - nel periodo della Grande Depressione - avevano lasciato una scia di sangue attraverso otto Stati americani in una girandola di rapine, furti e aggressioni.
Una fuga epica interpretata nel '67 da Faye Dunaway e Warren Beatty. Nel 1933 l'FBI ordinò un mandato di cattura contro i due. Nel film di Hancock - girato principalmente in Lousiana - la prospettiva dunque cambia: "Non si può assegnare un ruolo principale a criminali, che hanno ucciso indiscriminatamente - dice Costner - sono stati resi eroici nel film del 1967 e questo è un male, ma è così che è stato fatto. Vogliamo parlare degli uomini che li inseguivano. uomini normali che facevano il loro lavoro".
Nel '34 una task force della polizia di Texas e Louisiana chiuse la partita: 17 colpi contro Clyde e 26 contro Bonnie.
Si è conclusa così la storia della prima coppia criminale d'America e, nella pellicola presentata al Paramount Theatre di Austin il 10 marzo scorso e poi distribuita su Netflix, degli uomini che misero fine alla loro epopea negativa.