Ottenere un exploit sportivo non è solo frutto di allenamento fisico, ma è anche il punto di arrivo di un percorso umano che spesso è altrettanto
Ottenere un exploit sportivo non è solo frutto di allenamento fisico, ma è anche il punto di arrivo di un percorso umano che spesso è altrettanto straordinario.
“Eddie the Eagle” traccia il percorso dello sciatore britannico Michael Edwards, che, nonostante molti ostacoli, diventa il primo concorrente a rappresentare il suo Paese nel salto sugli sci alle Olimpiadi del 1988.
Dopo una serie di incidenti, Eddie (interpretato da Taron Egerton) viene accolto sotto l’ala del coach Bronson Peary (nel film, Hugh Jackman).
Michael Edwards ha dichiarato: “Temevo che potessero trasformarmi in una specie di supereroe o peggio in un oggetto del ridicolo, in un clown, in una barzelletta. Ma quando ho visto il film per la prima volta, sono rimasto senza parole. Avevano fatto un lavoro incredibile. Hanno conservato lo spirito della vicenda. È molto più fedele alla mia vita di quanto avrei potuto immaginare.”
“Hugh Jackman rappresenta l’insieme di tutti i miei coach di salto con gli sci” ha aggiunto Edwards. “Non erano belli come lui, ma ne ho avuti circa 20 o 30 in 22 mesi e in ognuno di loro c’era un po’ di Hugh Jackman o del suo personaggio.”
Il regista Dexter Fletcher era consapevole del timore che la storia venisse travisata e si è impegnato per evitarlo.
“Ho cercato” ha spiegato Fletcher “di fare un film che rendesse giustizia ai risultati che erano stati raggiunti e alla persona che li aveva ottenuti, questo ragazzo che è un esempio, perché, venendo da un contesto non particolarmente fortunato, è riuscito ad arrivare al più grande spettacolo che esista al mondo – le Olimpiadi – e a realizzare le sue ambizioni. E questa è la cosa che è veramente al centro del film.”
“Eddie the Eagle” esce in Italia il 2 giugno 2016.