Dopo “La Marcia dei Pinguini”, con cui ha vinto l’Oscar per il miglior documentario nel 2006, Luc Jacquet presenta il suo nuovo film “La Glace et le
Dopo “La Marcia dei Pinguini”, con cui ha vinto l’Oscar per il miglior documentario nel 2006, Luc Jacquet presenta il suo nuovo film “La Glace et le Ciel”.
Ad accompagnare lo spettatore tra i ghiacci dell’Antartide è la voce del glaciologo francese Claude Lorius, che due anni fa tornò sui luoghi della sua prima esplorazione risalente al 1957. La sua è un’avventura umana e scientifica straordinaria, raccontata senza un calo di tensione, alla scoperta dei segreti contenuti nel ghiaccio.
Jacquet era presente allo screening all’institut Lumière di Lione: “Abbiamo vissuto quasi le stesse esperienze a distanza di quarant’anni. Come Lorius, ho visto un annuncio sulla bacheca dell’università, qui a Lione: Cercasi studente per trascorrere un inverno in Antartide. Come lui, ho pensato: Bene, andrò in Antartide per un po’ di avventura. E quell’esperienza ci ha condotto ben più lontano: lui verso la scienza e io verso il cinema”.
Lorius ha partecipato a 22 esplorazioni ai Poli, tra il 1957 e l’85. Le sue ricerche hanno permesso di allertare la comunità scientifica sui cambiamenti climatici in corso e sull’impatto delle attività umane.
“La sua vita si è intrecciata alla storia – spiega Jacquet – Claude ha vissuto un momento cruciale, quello in cui l’umanità ha cambiato il suo approccio al mondo. Ed è grazie ai dati scientifici trovati da Claude che si è capito che non ci si poteva più comportare come negli anni Cinquanta.
“Ho voluto trattare il tema dei cambiamenti climatici, senza fare l’ennesima enumerazione di dati, ma attraverso un personaggio. E’ certamente un film politico, per la volontà di far prendere coscienza alla gente che qualcosa sta accadendo”.
Presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, “La Glace et le Ciel” sta per uscire nelle sale europee.