Pechino ha applicato un'aliquota tariffaria del 34% e ha imposto contromisure, tra cui restrizioni all'esportazione di minerali di terre rare e sospensioni di alcune importazioni agricole statunitensi
La Cina ha accusato gli Stati Uniti di bullismo economico, protezionismo e unilateralismo, in seguito all'imposizione di Washington di tariffe sulle importazioni cinesi.
Pechino ha anche esortato le aziende americane, tra cui Tesla, a "intraprendere azioni concrete" per contribuire a risolvere la controversia.
Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha dichiarato ai giornalisti che l'approccio "America First" sta danneggiando la produzione globale, le catene di approvvigionamento e la ripresa economica.
Le osservazioni arrivano dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la scorsa settimana un'ulteriore tariffa doganale del 34 per cento sulle merci cinesi, dopo le precedenti serie di tariffe del 10 per cento a febbraio e marzo.
Trump ha anche collegato le nuove misure al presunto ruolo della Cina nella crisi del fentanyl.
La serie di dazi ha fatto crollare i titoli asiatici ai minimi da decenni.
L'indice di riferimento Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in ribasso del 13,22 per cento lunedì, dopo essere sceso fino al 13,74 per cento durante la giornata di contrattazioni.
Lo Shanghai Composite è sceso di oltre l'8 per cento, mentre il Nikkei giapponese ha chiuso in ribasso del 7,8 per cento.
Pechino ha risposto applicando un'aliquota del 34 per cento su alcuni beni statunitensi e presentando una serie di contromisure.
Tra queste, la sospensione delle importazioni di sorgo, pollame e farina di ossa da parte di alcune aziende americane, l'introduzione di nuovi controlli sulle esportazioni di minerali di terre rare e la presentazione di un'azione legale presso l'Organizzazione mondiale del commercio.
Lunedì il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, il Quotidiano del Popolo, ha affermato che: "Il cielo non cadrà" e ha aggiunto che "di fronte ai pugni indiscriminati delle tasse statunitensi, sappiamo cosa stiamo facendo e abbiamo gli strumenti a nostra disposizione".
Lin non ha commentato la possibilità che il presidente cinese Xi Jinping incontri Trump per mediare un accordo, indirizzando le domande ad altri dipartimenti governativi.
"Le pressioni e le minacce non sono il modo per trattare con la Cina. La Cina salvaguarderà con fermezza i propri diritti e interessi legittimi", ha dichiarato.
Nel fine settimana, i funzionari cinesi hanno incontrato i rappresentanti di Tesla, GE Healthcare e altre aziende americane.
Il vice ministro del Commercio Ling Ji ha dichiarato a 20 aziende in visita che la colpa delle attuali tensioni commerciali è degli Stati Uniti.
"La radice del problema delle tariffe è negli Stati Uniti", ha detto. "Ci auguriamo che le aziende americane possano affrontare il problema alla radice, rilasciare dichiarazioni ragionevoli, intraprendere azioni concrete e lavorare insieme per salvaguardare la stabilità della catena di approvvigionamento globale".
Ling ha inoltre ribadito che la Cina rimane aperta agli investimenti stranieri e ha assicurato che investire in Cina è sicuro.