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Usa, The Atlantic pubblica tutti i messaggi della chat di Signal usata dalle autorità prima di attacco in Yemen

Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, secondo da destra, cammina fuori dalla Casa Bianca il 21 marzo 2025.
Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, secondo da destra, cammina fuori dalla Casa Bianca il 21 marzo 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Rory Sullivan
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo che vari funzionari dell'amministrazione Trump hanno negato che la chat condivisa con il caporedattore Jeffrey Goldberg contenesse informazioni classificate, The Atlantic ha deciso di pubblicare gli screenshot della conversazione

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Lo scandalo sulla sicurezza nazionale che coinvolge alti funzionari dell'intelligence e della difesa degli Stati Uniti si è intensificato mercoledì con la pubblicazione degli screenshot della chat incriminata, che mostrano il segretario alla Difesa Pete Hegseth condividere informazioni dettagliate sugli attacchi aerei nello Yemen tramite sull'app di messaggistica Signal.

Il capo del Pentagono aveva usato una chat di gruppo, battezzata Houthi PC small group, per comunicare con altre figure di spicco dell'amministrazione Trump sull'imminente attacco aereo contro gli Houthi lo scorso 15 marzo, includendovi tuttavia il caporedattore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg.

Del gruppo facevano parte oltre a Hegseth: il vicepresidente J.D. Vance; il direttore della Cia John Ratcliffe; un utente "MAR" rivelatosi essere il segretario di Stato, Marco Rubio; "TG", ossia la direttrice dell'intelligence, Tulsi Gabbard; il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz; il segretario al Tesoro, Scott Bessent, indicato come "Scott B"; l'inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff; la capa di gabinetto della Casa Bianca, Susie Wiles e il suo vice, Stephen Miller.

Dopo la pubblicazione di un primo articolo che parlava del caso, e sollevava lo scandalo di discutere senza le dovute precauzioni di materie di sicurezza nazionale, l'amministrazione Trump ha replicato che non sono state condivise informazioni classificate.

Mercoledì, dunque l'Atlantic, ha deciso di pubblicare una trascrizione più lunga della conversazione e degli screenshot della chat, ritenendo che fosse di interesse pubblico.

Cosa c'è nella chat su Signal trapelata negli Usa

Goldberg dichiara di avere ricevuto il primo messaggio due ore prima degli attacchi in Yemen, inviato da Hegseth.

"Confermo che CENTCOM dà il GO alla missione di lancio", scriveva il numero uno del Pentagono riferendosi al via libera all'offensiva dato dal Comando centrale degli Stati Uniti.

Hegseth forniva poi orari precisi del decollo dei caccia F18 e del lancio di droni in due messaggi e in uno successivo confermava che l'obiettivo da colpire, un leader del movimento filoiraniano degli Houthi, "è in posizione".

Secondo Goldberg, se quest'ultimo fosse stato intercettato da avversari degli Stati Uniti, o da qualcuno meno cauto di lui, le conseguenze sull'intera operazione sarebbero potute essere "catastrofiche".

Dalla chat emergono anche messaggi del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, che confermavano l'avvenuto bombardamento di un sito a Sana'a, la capitale dello Yemen ("Edificio abbattuto, una serie di persone identificate").

Il segretario alla Difesa Hegseth proseguiva diversi minuti dopo indicando altri attacchi degli F18 e di missili Tomahawk, mentre il vicepresidente J.D. Vance dava riscontro dell'uccisione di un operativo di alto profilo sul terreno, ("l'uomo dei missili, lo abbiamo identificato"). 

A fare impressione, oltre al contenuto della conversazione, è la disinvoltura con cui avviene. Diversi dei partecipanti alla chat reagiscono ai messaggi con degli emoji che hanno avuto ampia risonanza sui social: pugno, bandiera Usa o fuoco per Waltz, le mani in preghiera per Vance.

Secondo un sito yemenita legato al governo Houthi, almeno 53 persone sarebbero state uccise negli attacchi (dati non confermati in maniera indipendente).

Il giornalista dell'Atlantic è stato aggiunto nella chat da Mike Waltz

Il consigliere per la sicurezza nazionale Waltz si è preso martedì la responsabilità di avere creato il gruppo e di avere aggiunto erroneamente Goldberg.

Prima di pubblicare i messaggi la rivista ha contattato la Casa Bianca, la Cia e vari dipartimenti governativi, che il giorno precedente avevano insistito che non ci fossero informazioni classificate nella chat, chiedendo di confermare che non fosse un problema rivelarne i contenuti.

"Come abbiamo ripetutamente dichiarato, non c’erano informazioni classificate nella chat", ha replicato martedì la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

"Ma non significa che incoraggiamo la pubblicazione della conversazione. Si trattava di discussioni interne e private tra personale di alto livello e sono state discusse informazioni sensibili. Per queste ragioni obiettiamo alla pubblicazione", ha detto Leavitt. 

Hegseth ha negato mercoledì di avere rivelato "piani di guerra" e ha definito la vicenda come un “aggiornamento del team” volto a “fornire aggiornamenti in tempo reale".

Durante un'apparizione davanti alla commissione per l'intelligence della Camera mercoledì, Tulsi Gabbard, ha continuato invece a ribadire che la sicurezza nazionale del Paese non è stata messa in pericolo. "Non sono stati condivisi fonti, metodi, luoghi o piani di guerra", ha dichiarato.

Dopo la pubblicazione del servizio di The Atlantic, i democratici hanno chiesto le dimissioni di Hegseth e Waltz per quella che hanno definito una grave violazione dell'intelligence.

"Questo nuovo segnale di chat è scioccante. È chiaro che si tratta di informazioni incredibilmente sensibili e classificate", ha scritto su X Andy Kim, senatore democratico del New Jersey.

"Come persona che ha già lavorato nella Situation Room, non posso credere che Hegseth abbia incautamente inviato informazioni che potrebbero mettere nel mirino i nostri piloti e membri del servizio. Deve dimettersi", ha proseguito Kim.

Jim Himes, deputato democratico del Connecticut, ha ritenuto una fortuna che i nemici degli Stati Uniti non abbiano intercettato i messaggi e non li abbiano consegnati agli Houthi. "È per l'immensa grazia di Dio che non stiamo piangendo piloti morti in questo momento", ha detto.

Gli analisti si sono chiesti perché Hegseth e i suoi colleghi abbiano usato Signal, un'applicazione di messaggistica criptata che non può essere usata su dispositivi governativi sicuri, per scambiare informazioni così sensibili.

Un giorno prima degli attacchi del 15 marzo contro gli Houthi, il Dipartimento della Difesa aveva avvertito il personale della vulnerabilità di Signal, affermando che la Russia stava cercando di hackerare l'applicazione, secondo un funzionario americano anonimo.

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