Nozze combinate, pm chiede 5 anni per i genitori di una 24enne

(ANSA) – MILANO, 19 DIC – Il pubblico ministero di Brescia,
Erica Battaglia, ha chiesto la condanna a 5 anni per il padre e
la madre di una ragazza di 24 anni di origini pakistane che la
famiglia voleva far sposare in patria in un matrimonio
combinato. Chiesta la condanna a cinque anni e un mese per il
fratello accusato di maltrattamenti e un episodio di lesioni.
I genitori della giovane devono anche rispondere del reato di
costrizione o induzione al matrimonio ed è il primo caso a
Brescia da quando è entrato in vigore l’articolo 558 bis del
codice penale, che punisce chi organizza nozze combinate. In
questo caso si parla di tentativo di far sposare la ragazza che
ha fermamente espresso il suo dissenso. “Parliamo di persone
schiave dei loro retaggi culturali. Emerge il poco rispetto nei
confronti della libertà personale delle donne” ha spiegato il pm
in aula.
“Mi dissero che se non avessi fatto come dicevano loro avrei
fatto la fine di Sana Cheema” aveva raccontato in aula la
presunta vittima. Il riferimento è a Sana Cheema, la giovane di
origini pakistane, cittadina italiana con residenza a Brescia,
che secondo le autorità italiane, ma non quelle pakistane,
sarebbe stata uccisa in patria dai parenti perché avrebbe
rifiutato le nozze combinate. (ANSA).