Viste le turbolenze generate sul mercato interno (e nei Tories) dopo l'annuncio del taglio delle tasse, il nuovo ministro fa marcia indietro; governo in ambasce a pochi giorni dall'insediamento
Il ministro del Tesoro britannico Jeremy Hunt annulla quasi tutti i piani di taglio delle tasse del governo che allarmavano i mercati.
Il ministro del Tesoro, insediatosi al posto di Kwasi Kwarteng, silurato pochi giorni dopo l'insediamento del nuovo esecutivo, fa marcia indietro essenzialmente sul taglio delle tasse.
"Quasi tutto il pacchetto fiscale introdotto con la mini manovra lanciata dal governo britannico della premier Liz Truss il 23 settembre sarà cancellato" ha annunciato il nuovo cancelliere dello Scacchiere Hunt, sottolineando che non ci sarà nemmeno la promessa riduzione dal 20 al 19% dell'aliquota fiscale base sui redditi minori, che viene rinviata a tempo indeterminato.
Il precedente ministro Kwarteng ha pagato la mini-finanziaria di cui era stato promotore: una manovra con la quale il governo britannico aveva annunciato tagli alle tasse per 45 miliardi di sterline.
La finanziaria era stata subito bocciata dai mercati, in assenza di adeguate coperture.
La Banca d’Inghilterra era stata costretta a un intervento d’emergenza per sostenere i titoli di Stato britannici, i cui rendimenti erano saliti a un livello superiore di quelli di Italia e Grecia.
L’istituto centrale aveva paventato un "rischio materiale per la stabilità finanziaria del Regno Unito".