Dipendente Marina morì per mesotelioma, Difesa condannata

Processo riprende domani
Processo riprende domani
Di ANSA

(ANSA) – GENOVA, 12 GIU – Il ministero della Difesa è stato
condannato a risarcire 100 mila euro ai familiari, moglie e due
figli, di un ex dipendente civile della Marina Militare
scomparso per mesotelioma nel 2017. La sentenza, che riconosce
il risarcimento del danno al “iure hereditatis”, è stata emessa
nei giorni scorsi dal tribunale del lavoro di La Spezia. Il caso
è ancora pendente al tribunale a Genova, competente per lo “iure
proprio”, con udienza fissata nel prossimo mese di settembre. In
questo caso la richiesta di risarcimento è superiore al milione
di euro. Si definiscono danni “iure proprio” quelli subiti dai
congiunti (lesione del rapporto parentale) mentre lo “iure
hereditatis” rappresenta il danno subito dalla vittima che è
risarcibile ai superstiti. L’uomo è stato un dipendente civile al Maricommi della Spezia
dal 1958 al 1994, praticamente un tuttofare. Secondo l’avvocato
Elisa Ferrarello dello Studio Legale Frisani l’amianto era nei
pannelli dei quadri elettrici, nelle canne fumarie, nelle
guarnizioni delle caldaie. Il giudice ha dichiarato come il
ministero non abbia saputo indicare, nel procedimento, nessun
accorgimento concreto preso per salvaguardare lui e gli altri
dipendenti, come avrebbe dovuto invece fare, per andare esente
da colpe; né di aver provveduto all’aspirazione di “polveri
nocive”. Una mancanza di scelte in un quadro che già dal primo
’900 rendeva chiaro, secondo il giudice, come la presenza nei
luoghi di lavoro dell’amianto dovesse essere sottoposta a
particolari cautele perché insalubre e pericolosa. (ANSA).

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