Lasciano l'Ucraina anche molti stranieri, dando seguito alle raccomandazioni dei loro governi
Molte ambasciate occidentali a Kiev continuano ad evacuare il proprio personale "non indispensabile". Contemporaneamente cresce il numero degli stranieri che lasciano l'Ucraina, dando seguito agli appelli arrivati da diversi governi, quello statunitense in testa.
Dal Cairo la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock conferma che la rappresentanza diplomatica di Berlino a Kiev resterà aperta, "sebbene con una riduzione del personale", e ha aggiunto: "Per ciò che riguarda i cittadini tedeschi in Ucraina per lavoro o perché residenti, dovrebbero lasciare il paese, insieme alle loro famiglie".
Intanto, nell'aeroporto della capitale, sono ogni giorno di più gli stranieri in procinto di rientrare nei loro paesi di origine, dopo che i governi occidentali hanno fatto sapere che nessuna operazione di esfiltrazione sarà messa in atto in caso di invasione militare.
Uno scenario che gli Stati Uniti e i loro alleati europei continuano a evocare, e che comincia a venire preso in considerazione anche dal premier ungherese Orbàn, che in un comizio elettorale ha evocato la possibilità che i paesi dell'Europa centrale presto siano esposti a un flusso di profughi in fuga dall'Ucraina, nell'ordine delle diverse centinaia di migliaia di persone.