Provinciali: Chieti; scambio schede, nuovo voto parziale
16 Comuni torneranno al voto il 23/12, protesta Febbo (Fi)
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Di ANSA
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(ANSA) - CHIETI, 20 DIC - Sedici dei 104 Comuni della
Provincia di Chieti torneranno al voto il prossimo 23 dicembre:
ieri, esaminando i verbali relativi alla elezione, svoltasi il
18 dicembre, del presidente e del Consiglio è emerso che, per
mero errore materiale, come scrive in una nota il segretario
generale della Provincia, Franca Colella, nelle fasi di gestione
ed esercizio del voto all'interno del seggio, alcuni elettori,
sindaci e consiglieri comunali, hanno votato su una scheda
diversa da quella attribuita alla fascia demografica del Comune
di appartenenza.
Contemperando sia il principio di conservazione del
procedimento elettorale che quello dell'effettività del voto,
autenticità e genuinità, le elezioni del 18 dicembre sono state
ritenute valide, fatta eccezione per i voti espressi dagli
elettori dei Comuni con popolazione superiore a 3 mila e fino a
5 mila abitanti (Casalincontrada, Castelfrentano, Cupello,
Miglianico, Orsogna, Paglieta, Ripa Teatina, Scerni, Tollo,
Torino di Sangro, Torrevecchia Teatina) e dagli elettori dei
Comuni con popolazione superiore a 10 mila e fino a 30 mila
(Atessa, Francavilla al Mare, Ortona, San Giovanni Teatino, San
Salvo). Pertanto, l'ufficio elettorale non ha proceduto alla
proclamazione dei Consiglieri Provinciali e del Presidente ed
ha informato il Presidente attualmente in carica, Arturo
Scopino, che ha provveduto alla immediata indizione, con proprio
decreto, della consultazione elettorale per il 23 dicembre.
Lo scrutinio delle schede per l'elezione del presidente vede
in netto vantaggio il sindaco di Vasto, Francesco Menna
(centrosinistra), sul sindaco di Lanciano, Filippo Paolini
(centrodestra); un vantaggio che non potrebbe essere colmato
neppure all'esito del nuovo voto parziale.
Il responsabile organizzativo regionale di Forza Italia,
Mauro Febbo, ha reso noto di aver dato mandato agli avvocati di
attivarsi per un eventuale ricorso al Tar e, se ricorrono gli
estremi, anche alla Procura della Repubblica "contro la
decisione illegittima e arbitraria di far ripetere le elezioni
provinciali solo per i Comuni oggetto di errore. Il risultato è
falsato in ogni caso e la procedura che si vuol seguire è fuori
da ogni logica". (ANSA).
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